Loreen: “La musica è una fonte di energia meravigliosa. All’Eurovision Song Contest mi sento a casa”

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Loreen, popstar svedese vincitrice dell’Eurovision Song Contest nel 2012 e nel 2023, arriverà per la prima volta in Italia. L’unica artista femminile ad aver vinto due volte l’evento musicale più seguito al mondo ha annunciato le date del suo nuovo tour europeo, durante il quale sarà protagonista mercoledì 12 marzo 2025 sul palco del Fabrique di Milano per uno show che si preannuncia indimenticabile.  

Loreen dopo la vittoria dell’Eurovision Song Contest 2023 (foto Corinne Cumming/EBU)

Selvaggia, a tratti mistica, Loreen è autrice di pezzi fortemente orecchiabili ma allo stesso tempo con testi profondamente coinvolti nell’attivismo sociale, come ha dimostrato più volte nella sua carriera. Loreen cresce in Svezia in una famiglia di origini berbero-marocchine e comincia a muovere i primi passi in campo musicale nel 2004, quando partecipa all’edizione svedese del talent “Idol”. Nel 2005 pubblica il suo primo singolo “The Snake” con il gruppo Rob’n’Raz. Nel 2012 si aggiudica il Melodifestivalen con la sua “Euphoria”, guadagnandosi la possibilità di rappresentare la Svezia all’Eurovision Song Contest 2012, in cui trionfa a Baku con il secondo punteggio più alto della storia della manifestazione. Dopo due album in studio, “Heal” e “Ride”, un EP e numerosi singoli, il suo successo non accenna a volersi fermare. È con “Tattooche l’artista classe 1983 replica il suo trionfo di undici anni prima vincendo a Liverpool l’Eurovision Song Contest 2023. Dopo un tour in tutta Europa e l’ultimo singolo “Is It Love” pubblicato lo scorso ottobre, Loreen torna il 10 maggio con il brano “Forever” via Virgin Music Group. Proprio alla vigilia dell’uscita di “Forever” e due giorni prima della sua performance alla Malmö Arena come superospite della finale dell’Eurovision Song Contest 2024 in cui oltre al nuovo singolo riproporrà il brano vincitore della passata edizione “Tattoo”, abbiamo percorso il ponte di Øresund per essere ricevuti da Loreen al Villa Copenhagen, nel cuore della capitale danese, per un’intervista a tutto campo sulla sua straordinaria carriera.  

Loreen (foto Corinne Cumming/EBU)

Domani uscirà il tuo nuovo singolo “Forever”. Di cosa parla?È una canzone d’amore. O, meglio ancora, una dichiarazione d’amore. L’ho scritta proprio pensando alla performance di sabato sera, a tutti coloro che saranno alla Malmö Arena o che seguiranno la finale davanti alla tv. È dedicata a voi ed anche per questo la adoro”. Ogni tappa del tuo ultimo tour è andata sold out e hai appena annunciato le date del nuovo tour europeo di cui sarai protagonista a partire da febbraio 2025. Cosa dobbiamo aspettarci di nuovo?Beh, tutto quello che ci si può aspettare quando si guarda la mia arte, che è sempre molto visiva. Adoro quando chi assiste ai miei concerti si imbatte nel vento, nel fumo e nella nebbia come nella performance di ‘Tattoo’. Vi troverete davanti ad un mondo visivo che sarà meraviglioso e ricco non solo di passione ma anche di dramma. Voglio farvi vivere tutte le emozioni che un uomo e una donna possono provare. Questo è tutto ciò che posso dire per il momento”. Il 12 marzo 2025 sarai al Fabrique di Milano. Si tratterà della tua prima volta in Italia, sei emozionata?Oh mio Dio, andrò in Italia, andrò in Italia! Sono stata in Italia tante volte e mi piace tantissimo: amo l’opera, il cibo, il vino, amo tutto del vostro Paese che è assolutamente fantastico. Finalmente stavolta il mio tour toccherà anche l’Italia, non vedo l’ora di abbracciare tutti i miei fan italiani”. Sei entrata nella storia come la prima donna ad aver vinto due volte l’Eurovision Song Contest. Che significato ha per te questo traguardo? Prima di tutto è un aspetto positivo il fatto che una donna abbia vinto due volte il microfono di cristallo. Era già successo anche a un uomo (l’irlandese Johnny Logan, ndr) e quindi adesso c’è un equilibrio. Possiamo dire che l’universo è tornato in equilibrio. Questo è stupendo ma sai una cosa? Sono davvero felice del fatto che la gente apprezzi la mia musica e la mia performance, che abbia provato qualcosa davanti alle mie canzoni. Questa è la cosa più importante per noi in qualità di artisti, di creatori. O almeno lo è per me. Al di là delle vittorie per me è vitale ricevere questo feedback ‘mentale’. Sai, la musica è tutta una questione di connessione, altrimenti non sarebbe interessante. Che senso avrebbe creare e non connettersi? Se entri in contatto con le persone, la tua musica piace. Se non entri in contatto con le persone, la tua musica non piace. È questo il punto!”. Ti sei aggiudicata l’edizione di Baku 2012 con “Euphoria” e quella di Liverpool 2023 con “Tattoo”. C’è un legame che unisce le due canzoni? Mi riferisco proprio al tessuto emotivo e psicologico di cui hai appena parlato. Capisco benissimo cosa intendi. Partiamo dal fatto che la performance di ‘Euphoria’ per me simboleggiava l’intuizione. Di conseguenza, è stata la prima volta nella mia vita in cui ho deciso che mi sarei fidata di Dio. Rimanere ferma a piedi nudi nel buio, ad esempio, inizialmente mi sembrava un’idea folle. Così, seppur con qualche timore, mi sono affidata a Dio per superare lo spavento. D’altronde, quando per la prima volta scegli di privilegiare l’intuizione rispetto a ciò che ti sembra più logico o che hai già sperimentato, è normale che ti venga qualche dubbio ed inizi a domandarti se potrà funzionare. L’intuizione è il simbolo di ‘Euphoria’ e, al tempo stesso, ciò che undici anni dopo l’avrebbe connessa a ‘Tattoo’. Come accade a tutti, la mia vita nel frattempo ha avuto alti e bassi, con qualche picco di difficoltà. Ma ho imparato ad affrontarli fidandomi completamente della mia intuizione divina e ‘Tattoo’ ben rappresenta l’evoluzione della mia spiritualità. Perciò è ovvio che ci sia un legame tra questi due singoli. Entrambi rappresentano la mia vita, esprimono ciò che accade dentro di me. Con ‘Tattoo’ è stato amore fino in fondo e ne è venuto fuori un singolo piuttosto leggero. Con ‘Euphoria’ era sempre amore ma con una certa timidezza, da qui il tono leggermente più serio della canzone”.

Loreen con Lorenzo D’Ilario

Da Malmö 2013 a Malmö 2024: sabato sera, per la seconda volta, ti esibirai durante la finale dell’Eurovision Song Contest non come partecipante in gara ma come superospite. Come vivi questo cambio di prospettiva? “La vivo sempre allo stesso modo ed è proprio questo il bello. Ciò che realmente conta non è quello che accade sul palco ma quello che prova la gente. Perciò non ha importanza che io mi esibisca in gara o fuori concorso. Cantare su questo palco, davanti a questa gente, mi fa sentire completamente libera e al sicuro. In questo posto mi sembra di tornare bambina e sento di essere amata e accettata per ciò che sono. È esattamente come se fossi a casa mia”. Quindi sei pronta per sabato sera? “Sicuramente. Non vedo l’ora di trasmettervi le mie emozioni e la mia gratitudine. ‘Forever’ è il mio regalo per tutti voi, il mio ringraziamento per avermi fatto sentire al settimo cielo a Liverpool. Quella dello scorso anno è stata un’esperienza che abbiamo creato insieme. Con la mia musica non faccio altro che trasmettere la mia energia alla gente, che a sua volta non si limita a riceverla ma la fa propria, la vive ed infine me la restituisce con tutti gli stati d’animo che desidera attribuirgli”. Sei così tanto amata dal pubblico non solo per la tua attività artistica ma anche… “Perché sono pazza!” (interrompe ridendo). Giusto, allora mi tocca riformulare la domanda. Sei così tanto amata dal pubblico non solo per la tua attività artistica e per la tua lucida follia ma anche per la particolare attenzione che hai sempre dedicato alle tematiche sociali. Pensi sia possibile al giorno d’oggi sperare e sognare di cambiare la nostra società attraverso la musica?È proprio una bella domanda! Dobbiamo considerare che la musica è un linguaggio vero e proprio. È come se fosse una lingua che tutti capiamo e per questo la gente sarebbe in grado di comprendere i sentimenti che cerco di trasmettere anche se cantassi in svedese. La musica è così potente che riesce davvero a stimolare un cambiamento. Quando siamo arrabbiati ci basta ascoltare una canzone per tornare ad essere felici. Allo stesso modo una canzone può farci innamorare o farci piangere. La musica, insomma, è così influente che riesce a cambiare completamente il flusso delle nostre emozioni. Quando guardiamo ai problemi e ai conflitti che esistono nel mondo di oggi ci chiediamo: ‘oh mio Dio, cosa sta succedendo?’. Ma come possiamo rimediare? Come possiamo suscitare uno stato d’animo positivo nelle persone? Attraverso il suono, attraverso la musica!”. In che modo, dunque, un cambiamento interiore può suscitare un cambiamento collettivo? Se l’artista è felice, con la sua musica farà star bene anche il pubblico e così avremo milioni di persone che sorridono e si divertono. L’amore della comunità è la miglior medicina contro i mali dell’anima e solo quando stiamo bene con noi stessi siamo in grado di prendere le decisioni giuste. La musica è una comunità di cui fanno parte tanto gli artisti quanto il pubblico. Tutti insieme siamo una comunità importante, una fonte di cambiamento importante, una meravigliosa fonte di energia che ci inviamo e scambiamo collettivamente. Ecco perché la serata di sabato è così importante e dobbiamo avvertire la responsabilità di farne parte”.