L’eurodance anni ’90 è stata grande protagonista sul palco della Malmö Arena grazie a Kaleen, nome d’arte di Marie-Sophie Kreissl, talentuosa cantante e ballerina che ha rappresentato l’Austria all’Eurovision Song Contest 2024 con la canzone “We Will Rave”, una traccia pop ispirata alla techno che ha unito intere generazioni durante la seconda semifinale e la finale dell’evento musicale più seguito al mondo.
Nata nel 1994 a Wels, nel nord dell’Austria, e cresciuta nel comune di Ried im Traunkreis, Kaleen dimostra sin da bambina una spiccata passione per la danza, prendendo la prima lezione all’età di 2 anni e conquistando il suo primo titolo nazionale all’età di 7 anni. Sale alla ribalta nel 2014, partecipando alla seconda edizione della versione tedesca di “Got to Dance” e raggiungendo le fasi finali del programma insieme al suo partner di ballo. A partire dal 2018 viene coinvolta nell’organizzazione dell’Eurovision Song Contest e del Junior Eurovision Song Contest nei ruoli più svariati: sostituta cantante nelle prove generali, coreografa degli intervalli, direttrice creativa e scenica di varie performance per Armenia, Austria, Bulgaria, Georgia, Germania e Spagna. Nel 2020 inizia a lavorare come coreografa e direttore artistico anche per conto dell’emittente pubblica austriaca Österreichischer Rundfunk (ORF), curando le coreografie del noto talent show “Starmania”. L’anno successivo fonda la propria etichetta discografica, la Wifi Records, con cui pubblica il singolo di debutto “Too Good To Not”, seguito poi dall’album d’esordio “Stripping Feelings”, uscito nel 2023. Nel gennaio 2024, nel corso del programma radiofonico “Ö3-Wecker” su Hitradio Ö3, l’emittente ORF annuncia di aver selezionato internamente Kaleen come rappresentante austriaca all’Eurovision Song Contest 2024. È proprio al Media Centre della Malmö Arena che abbiamo incontrato Kaleen per farci travolgere dalla sua energia e trasmetterla con un’intervista esclusiva ai 5.341.000 spettatori italiani, pari al 36% di share, che hanno seguito su Rai 1 la serata finale della manifestazione.
Dopo aver già lavorato alle passate edizioni dell’Eurovision Song Contest e del Junior Eurovision Song Contest in tante altre vesti, come ti sei sentita quando sei stata selezionata per rappresentare l’Austria come artista partecipante? “Quando ho ricevuto la telefonata che sarei stata l’artista che avrebbe rappresentato l’Austria in questa edizione dell’Eurovision Song Contest non riuscivo a crederci. Hai presente quando la gente dice ‘Wow, non posso crederci’? Credevo di averlo presente anch’io ma soltanto adesso posso dire di sapere ciò che si prova. Forse quando mostrerò ai miei figli i video della loro mamma sul più grande palcoscenico del mondo me ne ricorderò e capirò finalmente che è qualcosa che ho fatto sul serio”. Quali emozioni hai provato sul palco della Malmö Arena? “Partiamo dal fatto che i primi cinque mesi di quest’anno sono stati i più belli della mia vita e sono sicura che questo sia soltanto l’inizio. È stato un sogno che si è avverato, mi sono goduta ogni singolo attimo e naturalmente i momenti più belli sono proprio quelli che ho passato su quel palco. Ogni singola volta che mi sono esibita sentivo il pubblico cantare, ballare e scatenarsi insieme a me. Si tratta di momenti davvero indescrivibili e adesso non faccio altro che sorridere rivedendo tutte le foto e i video che il mio team mi sta mostrando. Non potrei mai riuscire a descrivere a parole la sensazione di gratitudine per aver realizzato questo sogno”. Qual è il significato della canzone “We Will Rave”? “A ciascuno di noi capita di trovarsi in un momento della propria vita in cui non è felice come vorrebbe. Spesso ci sentiamo tristi, soli, con il cuore spezzato, non stiamo bene con noi stessi. Ma alla fine ci ricordiamo che esiste un posto in cui poter andare, che sia nella nostra testa, in una discoteca o ad una festa con gli amici e lì ci dimenticheremo tutto ciò che non ci fa sentire felici. Ci ricorderemo che abbiamo solo una vita e a quel punto balleremo, canteremo e ci scateneremo perché quando siamo a terra l’unica strada da percorrere è quella della risalita. Perciò, cercate di divertirvi al massimo! Questo è il messaggio che ho voluto trasmettere attraverso la mia canzone”.
Quanto ti ha aiutato la tua esperienza come ballerina nel mettere a punto la tua performance? “Il mio background da ballerina mi ha sicuramente aiutato molto come cantante. Sono convinta che avere maggiore consapevolezza del proprio corpo e di come ci si muova sul palco sia di grande aiuto per ogni artista. Personalmente sono cresciuta tanto con il ballo quanto con il canto e ho sempre avuto fisso nella mia testa il sogno di salire su un palcoscenico con le mie canzoni, di prendere le mie decisioni e di creare la mia musica. Mi ci è voluto un po’ di tempo per osare e inseguirlo davvero. Ma alla fine eccomi qui con la mia canzone sul palcoscenico più importante del mondo ed è pazzesco anche solo poterlo raccontare”. Qual è il rapporto tra danza e canto nella famiglia delle arti performative? “Anzitutto, posso garantirti che ogni volta che ballo cerco di mettermi nei panni dell’autore di quella canzone per poter capire quanta energia dover mettere in ogni singolo passo. Naturalmente vale anche il contrario. A mio avviso, quando cantiamo siamo molto più connessi al nostro corpo rispetto a quando balliamo senza cantare. Perciò, non potrei mai concepire danza e canto come due elementi separati l’uno dall’altro, così come non potrei mai immaginare la mia vita senza cantare o ballare. Canto sempre mentre ballo e ballo sempre mentre canto. O almeno cerco di pensare a cosa potrei ballare mentre canto”. A Malmö, dunque, hai trovato terreno fertile per la tua sensibilità e creatività… “L’Eurovision Song Contest è molto più di una competizione musicale. Credo sia uno dei più grandi spettacoli televisivi che esistano al mondo. Inoltre, ho sempre guardato in televisione tutto ciò che era in qualche modo collegato all’Eurovision Song Contest: il Melodifestivalen, il Benidorm Fest, il Festival di Sanremo, tutte le rassegne canore in cui gli artisti fanno del loro meglio per creare un mondo all’interno di una performance musicale che non sembra reale con riprese televisive così sensazionali. All’Eurovision Song Contest si raggiunge l’apice della maestria di questa creatività e tutto questo mi piace molto sia sul palco che dietro la telecamera. Ci sono persone fantastiche che ci lavorano, persone di grande talento e sono molto grata di aver fatto parte di quel team come artista partecipante e magari lo farò di nuovo in futuro”.
Sei stata finalista di Got to Dance Germany e coreografa di Starmania. Quanto sono importanti i talent show musicali per i giovani artisti? “Credo che l’intrattenimento sia una delle prime cose che ho guardato in tv. Adoro guardare la tv e gli spettacoli di intrattenimento e, come giovane artista, potermi confrontare con questi palcoscenici è stato molto interessante perché ho imparato a conoscere le telecamere e la magia della creazione della televisione. Got to Dance Germany e Starmania sono state due esperienze che mi hanno arricchito tanto. Sono sicura che sia molto importante avere grandi palchi per i giovani artisti che hanno bisogno di sperimentare, divertirsi e capire se sono sulla strada giusta per il futuro che sognano. Posso dire tranquillamente che senza i talent show musicali non so se farei quello che sto facendo ora perché mi sono divertita moltissimo e poi ovviamente ho continuato ad andare avanti. In fin dei conti, ci sono così tanti artisti straordinari in questo mondo: perché non fare ancora più spettacoli per dare loro un palco su cui esibirsi?”. Come mai a un certo punto della tua carriera hai deciso di metterti in proprio e fondare la tua etichetta discografica Wifi Records? “Ho fondato la mia etichetta perché mi serviva per pubblicare la mia musica. Non ci ho lavorato molto per il momento ma tutto sta cambiando dopo aver partecipato all’Eurovision Song Contest. Abbiamo in programma grandi progetti nel prossimo futuro, quindi sarà molto interessante vedere come crescerà, specialmente adesso che ho un’audience molto più ampia da poter raggiungere rispetto al passato. Per me è sempre stato molto importante essere in grado di controllare le cose, essere in grado di capire come funzionano e non fidarmi ciecamente di un’altra persona senza averlo prima capito per conto mio ed è questo il motivo principale per il quale ho deciso di lanciare la mia etichetta personale”. “United by Music” è lo slogan dell’Eurovision Song Contest. Al di là dell’aspetto discografico quanto pensi che la musica sia in grado di cambiare le nostre vite? “L’Eurovision Song Contest unisce tante persone e cose così diverse. Tutti gli artisti, tutti coloro che sono davanti alla tv e vorrebbero essere lì, tutti coloro che lavorano alla produzione lo amano allo stesso modo. Ogni anno ci rechiamo tutti nel posto in cui si svolge la manifestazione. Magari non ci chiediamo neanche dove si trovi ma prenotiamo subito i biglietti da ogni parte del mondo. Anche quando non riusciamo a capire i testi delle canzoni, le cantiamo ugualmente perché ci piacciono la melodia, l’artista che c’è dietro, la coreografia, i colori. Proprio per questo, ogni tipo di performance è sempre la benvenuta all’Eurovision Song Contest. Qui non troviamo soltanto un colore ma ci sono davvero tutti i colori dell’arcobaleno. Quindi credo che sia una delle cose più belle che abbiamo sul pianeta ed è molto importante mantenerlo in vita. Sono molto felice di averne fatto parte come artista e spero tanto che abbia contribuito a migliorare l’esistenza di tutti coloro che stavano attraverso un momento di difficoltà. La vita è fantastica e sento di aver ricevuto un grande privilegio. Perciò sono davvero onorata di aver rappresentato l’Austria all’Eurovision Song Contest”.