Rabbia e sentimento. Sono queste le parole che mi riportano al disco di Nanco, alias Nino Di Crescenzo, il cui titolo, “Acerrimo”, è azzeccato per le atmosfere dell’album. Nanco propone dodici canzoni, che non sono il solito mappazzone (per dirla alla Barbieri), del cantautore triste, anzi è esattamente il contrario. Rifacendosi agli autori anni 70, Nanco mi fa pensare ad un Battisti che ascolta i Ramones, volete un esempio? Ascoltate “Virtuale”, e capirete quello che dico. Un tipo strano questo Nanco il quale passa da finanziere, ad imprenditore, a cantante. Cosa può scattare dentro la testa di un tizio quando decide di cambiare radicalmente vita non si può sapere, ma sta di fatto che il disco è ispirato. Anche lì dove ci sono le famose ballate, come in “Povero Cristo”, c’è sempre il rock degli anni 70 in fondo. Nanco diventa originale anche nella distribuzione del disco: ha pensato far vendere il proprio album nelle tabaccherie, i brani sono contenuti in una pacchetto del tutto simile a quello che contiene le sigarette. Al posto del tabacco, però, chi acquisterà “Acerrimo” troverà una chiavetta USb con i brani in formato mp3 del cantautore teramano. Non è un nuovo Ivan Graziani, ma la strada è quella. Bravo Nanco.
La tracklist
1. Acerrimo
2. IL Periodico di turno
3. La lingua scotta
4. Spasmi
5. Pavese
6. Virtuale
7. Povero Cristo
8. Carolina e la pioggia
9. Amsterdam
10. Nonostante Tutto
11. Piombo
12. per ogni lacrima