Francesco Liccari – Tales of a starless night (Farace Records FL1901) languido rock emotivo, prezioso e da narrare

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Cosa c’è di più bello per un ragazzo italiano che canta in inglese, se non ricevere un apprezzamento positivo da una madrelingua? Sul suo profilo YouTube si legge infatti un pollice all’insù anche per la sua voce e questo non è assolutamente scontato.. e ti da la carica giusta, quasi fosse un heavy fuel .. come narravano i Dire Straits.

Tales of a starless night
è un disco dal languore che ti prende alla bocca dello stomaco, dove la base ritmica timidamente svolge il suo lavoro, quasi timorosa di disturbare un cantato che si concretizza in undici canzoni pubblicate il 20 Dicembre in un disco dal bel package, così come vi abbiamo anticipato in questo articolo che vi invito a leggere! Ci troviamo di fronte ad un progetto non urlato, ma ricco di energia e che Liccari ha così descritto ..il disco non racconta il pessimismo cosmico alla Leopardi e non deve indurre alla depressione ed alla autocommiserazione ma deve essere uno stimolo per la consapevolezza e l’introspezione con il fine ultimo di migliorare la conoscenza e l’accettazione di sé stessi…
Superando gli intenti filosofici che sono alla base e limitandoci alla fredda analisi del progetto, debbo constatare che il risultato è buono, se consideriamo il budget a disposizione: Liccari compone bene e canta con passione, seguendo artisti importanti come Leonard Cohen ed un po’ alcuni cantori americani, ma senza diventare rocker stile Bruce Springsteen. Diciamo che è un po’ più vicino a Bruce Cockburn, ma anche al più ispirato Van Morrison. Credo che una ponderata intervista con lui ci possa chiarire se questo humus è quello che sente più suo o se invece vorrebbe esplorare realtà artistiche diverse, come brani tipo No one got hurt sembrano suggerire. L’iniziale The fallin’ leaves’ fall è sicuramente un momento topico, sul quale mi permetto di suggerire la produzione di un videoclip: sul suo canale Youtube si trovano dei video che lo ritraggono in studio, ma in versione intima ed acustica. Questo purtroppo enfatizza troppo l’aspetto languido e poco l’emozione insita in alcune canzoni: Long Winter ne è un esempio fulgido.
Tracklist di Francesco Liccari – Tales of a starless night:
– The fallin’ leaves’ fall 3,30
– No one got hurt 2,42
– Unloved 2,40
– Tell me again 4,05
– My nightmares 4,55
– You’re so precious 3,51
– The sailor 3,40
– She’s not there at all 3,03
– Last trip 3,39
– The wind 3,45
– Long Winter 5,13