Where Is the Love: a soli 66 anni, ci lascia Betty Wright .. vera regina di R&B e soul

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Una storia comune quella di Bessie Regina Norris, nata a Miami nel 1953 e divenuta famosa con il nome d’arte di Betty Wright: storia comune, perché ha cominciato ad esibirsi all’età di due anni quando i suoi fratelli più grandi formarono gli Echoes of Joy (un gruppo gospel); nel loro primo disco si sente la voce anche della piccola Betty e da allora si esibirono insieme fino al 1965, quando lei aveva 11 anni. L’anno dopo venne messa sotto contrato dalla Deep City Records che pubblicò i singoli Thank You Baby e Paralyzed, portando il suo nome ad assumere una grande notorietà in tutta Miami.
La sua lunga carriera l’ha portata ad essere la vincitrice nel 1975 del Grammy Awards come Best R&B Song per il brano Where Is the Love.

Vi invito ad interessarsi al suo vasto repertorio, tenendo conto che la sua discografia di base consta di questi album:
1968 – My First Time Around
1972 – I Love The Way You Love
1973 – Hard To Stop
1974 – Danger High Voltage
1976 – Explosion!
1977 – This Time For Real
1978 – Live
1979 – Travelin’ In The Wright Circle
1981 – Betty Wright
1983 – Wright Back At You
1986 – Sevens
1988 – Mother Wit
1989 – 4u2njoy
1990 – Passion & ComPassion
1992 – All The Way Live
1994 – B-Attitudes
2000 – The Very Best Of Betty Wright
2001 – Fit for A King
2011 – Betty Wright: The Movie (con The Roots)
2014 – Living…Love…Lies


Qui in Europa non abbiamo la piena percezione dell’importanza storico/culturale di Betty Wright, ma vi sono degli esempi che vi voglio fare per cercare di spiegarla. Sono infatti numerose le sue canzoni che sono state prese come “modello” nel corso degli anni da vari musicisti; penso al riff di Clean Up Woman a cui si ispirarono Afrika Bambaataa, SWV, Mary J. Blige, Sublime, Willie D e Chance the Rapper. La sua giovanile Girls Can’t Do What Guys Do fu la base di Upgrade, successo di Beyonce. Nel 1992 ha citato in giudizio i produttori degli Color Me Badd: per la loro hit I Wanna Sex You Up affermarono di aver usato il campione di una sua versione live, ma senza autorizzazione e senza permesso. Betty Wright vinse la causa, ottenendo il 35% dei diritti d’autore per aver scritto la canzone.