Francesco Guccini compie 80 anni. Hoepli gli dedica un libro

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Domenica 14 giugno sarà l’ottantesimo compleanno di Francesco Guccini, cantautore di culto, tra i principali rappresentanti della canzone d’autore italiana le cui opere fanno ormai parte della letteratura italiana del Novecento.

Le sue vicende personali e artistiche sono raccontate nel libro di Paolo Talanca, Fra la Via Emilia e il West. Francesco Guccini: le radici, i luoghi, la poetica (Hoepli), che, tramite il percorso Pàvana-Modena-Bologna-Pàvana, ripercorre i luoghi fondamentali della sua vita, i ricordi, gli aneddoti e le letture amate che costituiscono riferimenti essenziali della sua poetica, fino a giungere ai giorni nostri.

Dagli esordi del beat, con brani simbolo per un’intera generazione come Dio è morto o Auschwitz, passando per la stagione d’oro dei cantautori, quegli anni Settanta in cui è stato un riferimento cruciale grazie a canzoni come La locomotiva o Eskimo, o pezzi più intimi come Incontro o Amerigo. Poi gli anni Ottanta e il rinnovamento musicale che ha saputo strutturare maggiormente il suo stile in un decennio segnato dal maestoso concerto del 1984 in Piazza Maggiore a Bologna, da cui questo libro ha preso in prestito il nome. Fino agli anni Novanta, di rabbia e d’amore, che attraverso il brano Addio prefigurano la scia che porta a L’Ultima Thule e ai giorni nostri.

Il volume fa parte della collana I protagonisti, diretta da Ezio Guaitamacchi e dedicata alle vicende umane e artistiche di alcuni dei più grandi nomi della storia della musica, nella quale sono state pubblicate fortunate monografie come quelle dedicate a David Bowie, Freddie Mercury, Jimi Hendrix, Lucio Battisti, Fabrizio De André e Pino Daniele.

L’AUTORE | Paolo Talanca, critico musicale, insegnante e saggista, scrive per Il Fatto Quotidiano e ha all’attivo diverse collaborazioni con le più prestigiose rassegne musicali italiane. Direttore artistico dell’Osteria delle Dame di Bologna, alla sua recente riapertura, è borsista all’università di Siena per un progetto dal titolo “La ricezione dell’opera di Fabrizio De André”, nato in collaborazione con il Centro Studi e la Fondazione De André.