La dimensione personale di un musicista immenso: intervista ad Enzo Gentile per il suo libro dedicato a Jimi Hendrix …

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Da qualche giorno è disponibile (in libreria e in digitale) The Story Of Life – Gli ultimi giorni di Jimi Hendrix, il nuovo libro del giornalista musicale Enzo Gentile, scritto insieme a Roberto Crema, dedicato all’ultimo mese di vita di Jimi Hendrix. Fra poco è il 50esimo della sua morte (avvenuta a Londra il 18 Settembre 1970) e quindi è logico interessarsi ad un libro così concepito (edito da Baldini+Castoldi/La nave di Teseo, pp. 336, euro 20.00 cartaceo, euro 9.99 in digitale). Detto che la prefazione del volume è firmata da Leon Hendrix (fratello minore del chitarrista), non mi resta che augurarvi qualche piacevole minuto nel seguire il botta/risposta tra me ed il simpatico (e sorridente) giornalista .. gentile di nome e di fatto!

– Enzo, come sei arrivato a costruire libro questo dedicato all’ultimo mese di vita di Jimi Hendrix?
Ci sembrava utile, dopo tante biografie e libri sullo stile e la discografia, mettere a fuoco l’uomo ancora prima dell’artista. Intorno alla fine di Jimi Hendrix in questi cinquant’anni si sono scritte molte più bugie e imprecisioni che altro e ristabilire la verità storica dei fatti era importante. Abbiamo anche trattato di quella che era la sua missione artistica, ma quanto emerge dalle nostre ricerche è soprattutto la dimensione personale di un musicista immenso che vive i suoi ultimi giorni dentro una macchina che lo ha stritolato. Le interviste a Jimi e le dichiarazioni di coloro che gli sono stati vicini in quel periodo, raccontano bene questa condizione.
– Come ti sei trovato a lavorare con Roberto Crema, visto che il libro è quattro mani…
Benissimo. Abbiamo una formazione professionale molto diversa, ma ci accomuna la stessa passione hendrixiana. Lui come fondatore e curatore del blog jimihendrixitalia ha archiviato moltissimo materiale e stretto contatti con persone e collezionisti che si sono rivelati fondamentali per la ricostruzione e il contributo ad esempio fotografico. Altrimenti un inserto di quaranta pagine non avremmo potuto realizzarlo. Con Roberto ci siamo divisi e compiti, come nel precedente lavoro, Hendrix 68 – The Italian Experience, uscito due anni fa.

– Questo è il tuo quarto libro sul grande chitarrista: quali le differenze sostanziali con gli altri tre?
Ognuno ha fatto storia a se’. Il primo, nel ventennale della morte era un mio sguardo generale sul mondo hendrixiano, il secondo Jimi santo subito fu una celebrazione attraverso anche qualche contributo altrui . Il terzo Hendrix 68 si concentrava sul tour italiano: a questi titoli andrebbe anche aggiunta la curatela per l’edizione italiana di Skira, di Jimi mio fratello, il libro scritto dal fratello Leon.
– … non sapevo di questa tua collaborazione con il mondo universitario…
Da una ventina d’anni sono nel gruppo di lavoro che all’Università Cattolica di Milano tiene un master post laurea sulla comunicazione: la mia materia è Storia della musica pop-rock. Serve per tutti coloro che desiderano entrare nel mondo della musica come professionisti e devo dire che in tanti anni sono molte le figure affermatesi nella discografia, nel management, nella produzione, nelle agenzie o in radio e TV. Un tipo di attività, quella dell’insegnamento, di grande soddisfazione.
– Per The Story Of Life come mai la scelta è caduta su Baldini+Castoldi/La nave di Teseo?
Ormai in questo campo ho maturato un po’ di esperienza, conosco diversi editori e responsabili di collane: non essendo un libro strettamente musicale, mi sembrava giusto evadere dal contesto delle pubblicazioni specializzate. Il team Baldini/Teseo ha una ottima produzione, un profilo autorevolissimo e la nostra proposta è stata accettata molto rapidamente: tutti i passaggi, redazionali e grafici, sono poi andati in porto nel migliore dei modi.
– Come hai vissuto questi mesi di lockdown e sei pronto ad affrontare altri mesi con forti limitazioni?
Non si è mai pronti a trovare ostacoli improvvisi. Noi eravamo programmati per uscire in Aprile: ma già a Febbraio (quando è scoppiata l’emergenza) abbiamo consegnato il lavoro praticamente al completo. Nei mesi successivi abbiamo avuto più tempo per rifinire i testi, la correzione delle bozze, la ricerca iconografica. Abbiamo superato tutto, ma speriamo non servano altre prove di resistenza.
– Sei in piena promozione per questo libro, ma a cosa stai già lavorando?
I pensieri e i progetti in divenire avranno sempre spazio, anche se sinceramente adesso mi piace pensare a far crescere questo lavoro. I libri sono creature che hanno bisogno di tempo e assistenza prima, durante e dopo. La loro vita dipende dalla qualità, ma anche dal tempo che gli si dedica. La storia degli ultimi giorni di Jimi può resistere anche oltre il 18 Settembre, la data fatidica dell’anniversario.