Mentre tutto intorno è una parata di banalità e sterili polemiche, i Nirnaeth esibiscono con rabbia un thrash metal colto e di denuncia, che arriva dritto al cuore del problema.
Con un curriculum lungo chilometri (concerti condivisi con Extrema, Jester Beast, Cradle of Filth, Mogwaii, Ozric Tentacles, Strana Officina, Skanners, Rain…), i bergamaschi Nirnaeth calcano le scene dal 1990 e da allora, pur con una discografia ridotta, non hanno mai smesso di suonare il loro metal di estrazione thrash, misto di aggressività e tecnica, ma senza mai sfociare in situazioni cervellotiche, preferendo per quello la variante Nirnaeth Space Lab.
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Qui invece siamo alle prese con un heavy metal robusto di chiara estrazione anni ’80, che il suono vigoroso delle chitarre di Marco “Grey” Tombini e la voce potente di Marco Lippe, il mastermind che dirige la band, portano sulla scia di Voivod, primi Metallica con puntate sull’epicità degli Armored Saint (l’inno “Heavy metal” e “Searching For Valhalla”).
Colpiscono i temi delle liriche, lontani da certe ovvietà del metal, per abbracciare tematiche importanti: “The Slow Creeping Greed”, denuncia il genocidio delle popolazioni Native Americane, “Hammer” è un atto di accusa, a base di riff, contro la guerra, pilotata dai ricchi per interessi economici, mentre “Tender Brutality” evidenzia l’avanzata della pornografia nei giovanissimi, reperibile ovunque e considerata oramai normalità. E con la traccia in italiano “La maledizione dell’umanità” tutto appare chiaro ed esplicito e si ingigantisce la forza della metal dei Nirnaeth.
I Nirnaeth con “Anthropocene” firmano un disco meraviglioso per vari motivi: si confermano una band che ha qualcosa di importante da dire, sia musicalmente, evitando le secche del riff, cantato, ritornello e sia nelle liriche, restituendo così alla musica rock, la speranza che possa ancora essere ancora riflessione e ribellione, e non solo un fatto di denaro.
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Marco Lippe: drumstorm, vocals, keyboards
Marco “Grey” Tombini: rhythm & lead guitaaargh
Simone Fumagalli: lead & rhythm guitars
Ruggero Papagna: bassault
Da wikipedia: Antropocene è un termine diffuso negli anni ‘80 dal biologo Eugene F. Stoermer e adottato nel 2000 dal Premio Nobel per la chimica Paul Crutzen. Il termine indica l’epoca geologica attuale, nella quale all’essere umano e alla sua attività sono attribuite le cause principali delle modifiche territoriali, strutturali e climatiche.