Nirnaeth – Anthropocene (Andromeda Relix, 2020)

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Mentre tutto intorno è una parata di banalità e sterili polemiche, i Nirnaeth esibiscono con rabbia un thrash metal colto e di denuncia, che arriva dritto al cuore del problema.

Con un curriculum lungo chilometri (concerti condivisi con Extrema, Jester Beast, Cradle of Filth, Mogwaii, Ozric Tentacles, Strana Officina, Skanners, Rain…), i bergamaschi Nirnaeth calcano le scene dal 1990 e da allora, pur con una discografia ridotta, non hanno mai smesso di suonare il loro metal di estrazione thrash, misto di aggressività e tecnica, ma senza mai sfociare in situazioni cervellotiche, preferendo per quello la variante Nirnaeth Space Lab.

Qui invece siamo alle prese con un heavy metal robusto di chiara estrazione anni ’80, che il suono vigoroso delle chitarre di Marco “Grey” Tombini e la voce potente di Marco Lippe, il mastermind che dirige la band, portano sulla scia di Voivod, primi Metallica con puntate sull’epicità degli Armored Saint (l’inno “Heavy metal” e “Searching For Valhalla”).

Colpiscono i temi delle liriche, lontani da certe ovvietà del metal, per abbracciare tematiche importanti: “The Slow Creeping Greed”, denuncia il genocidio delle popolazioni Native Americane, “Hammer” è un atto di accusa, a base di riff, contro la guerra, pilotata dai ricchi per interessi economici, mentre “Tender Brutality” evidenzia l’avanzata della pornografia nei giovanissimi, reperibile ovunque e considerata oramai normalità. E con la traccia in italiano “La maledizione dell’umanità” tutto appare chiaro ed esplicito e si ingigantisce la forza della metal dei Nirnaeth.

I Nirnaeth con “Anthropocene” firmano un disco meraviglioso per vari motivi: si confermano una band che ha qualcosa di importante da dire, sia musicalmente, evitando le secche del riff, cantato, ritornello e sia nelle liriche, restituendo così alla musica rock, la speranza che possa ancora essere ancora riflessione e ribellione, e non solo un fatto di denaro.

Da sinistra: Marco Lippe, Ruggero Papagna, Simone Fumagalli, Marco “Grey” Tombini

Marco Lippe: drumstorm, vocals, keyboards

Marco “Grey” Tombini: rhythm & lead guitaaargh

Simone Fumagalli: lead & rhythm guitars

Ruggero Papagna: bassault

Da wikipedia: Antropocene è un termine diffuso negli anni ‘80 dal biologo Eugene F. Stoermer e adottato nel 2000 dal Premio Nobel per la chimica Paul Crutzen. Il termine indica l’epoca geologica attuale, nella quale all’essere umano e alla sua attività sono attribuite le cause principali delle modifiche territoriali, strutturali e climatiche.