Redi Hasa – The Stolen Cello (Decca Records/Ponderosa Music&Art, 2020) farfalle struggenti e scogliere inesplorate

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Sabato 22 Settembre l’artista albanese (ma in Italia da diversi lustri) ha presentato ufficialmente questo suo disco, edito dalla storica Decca Records. Il filmato di questa serata vi permette di cogliere il pathos con cui vive la sua musica e quel particolare suono (struggente, languido, emotivamente forte) che emette il violoncello: solo i 2Cellos hanno osato dissacrarlo, portandolo al servizio del rock, come nello stupenda versione di Thunderstruck degli Ac/dc. Nel caso di Redi Hasa la tradizione viene rispettata, anche se noi abbiamo contribuito a far crescere il numero di visualizzazioni del videoclip del singolo Seasons going by, sino ad arrivare a quota 93.585: la visione dell’artista sulle scogliere di Santa Maria di Leuca è stata una emozione forte, perché abbiamo capito che quella era la musica giusta per sognare. E tutto The stolen cello è un mezzo semplice per portare il nostro cuore a palpitare, anche perché ci vengono in mente le sofferenze che da giovane Redi Hasa ha vissuto con la sua famiglia, sballottata per la guerra civile in corso in Albania. Ed improvvisamente siamo stati con lui in quel cortile a giocare con una palla fatta di calzini, ma anche nei momenti in cui fuggiva fisicamente dall’Albania, portandosi dietro il violoncello, con la paura di perderlo o danneggiarlo, perchè nascosto in modo banale.
Vi sono dei brani di questo disco, dove è il grigio il colore imperante: la stessa copertina non offre una dose di energia cromatica e non invita a sorridere in modo sguaiato. Il penultimo brano è Butterfly ed a questo insetto di solito si associa un senso di beltà e di pace, ma il violoncello di Redi Hasa invece traccia linee nell’aria che sono delicate e non pastello, timorose e non vigorose. Molti artisti si sono già avvalsi della sua arte, ma Redi Hasa ha messo in The stolen cello molto di più della maestria: ci ha nascosto il suo cuore e la finale The prayer of the moon è la summa di questa ricerca ancestrale. Potrebbe posare il violoncello e guardare la Luna e noi sentiremo lo stesso le sue note scorrere, rimbalzando tra un grigio forte ed un grigio appena striato di toni più chiari. La tradizione albanese è molto forte nel Conservatorio di Tirana e i figli della nuova generazione hanno imparato non ad ibridarla con altre culture, ma a farle arrivare del profondo rispetto: mi viene in mente H.e.r. ed i suoi recenti successi, ma anche il fatto che ha suonato con altri artisti ed ad ognuno ha donato la sua leggiadria nell’imbracciare il violino. I suoi studi classici, hanno portato Rudi Hasa ad amare Johann Sebastian Bach: appena finisce l’emergenza sanitaria, riprenderanno le sue serate del progetto Bach is Back ed in quella occasione potremo toccare con mano quale ponte creativo è riuscito a costruire tra questo grande autore e la stretta attualità, quella che ispira Rudi Hasa a pensare a brani come The silence of the trail, forse il momento più topico di The stolen cello.

Diretto da Esmeralda Calabria e Mirko Pincelli, il videoclip di Seasons going by è l’occasione per ognuno di voi per avvicinarsi all’arte di Redi Hasa: prodotto da Ponderosa Music Records in sinergia con Akifilm (con la collaborazione di Daniel Salter e Shabaz Kalander), vi consente di scrutare la scrittura di Rudi Hasa, capirne la simbiosi mimica e tutta la sua potenzialità. Subito dopo acquistate il cd The Stolen Cello e cominciate a studiarlo, mentre il lettore propone i brani contenuti. Non potrete che esaltare chi ha curato la grafica del disco (con i titoli dei brani in back cover anche con la traduzione in albanese), incastonata in un package semplice e potente, assai comunicativo. Ma state attenti: quando prendete il disco e lo riponete nella confezione, fatelo con decisione… perché potrebbero scappare via una nidiata di farfalle.

Tracklist di Redi Hasa – The Stolen Cello: Dajti Mountain / Cherry Flowers (Lule Qerchie) / Wave (Dallga) / Little Street Football Made of Socks (Topi Me Çorape) / Seasons Going By (Stinët Që Kalojnë) / 1990 Autumn Escape (Ikja e Vjeshtës 1990) / The Snow (Bora) / Shadows Drown on The Streets (Rrugët Që Prisnin Hijet) / The Silence of The Trail (Heshtja e Malit) / Time / Butterfly (Flutur) / The Prayer of the Moon (Lutja e Hënës)