Nuoteremo in Mare: il nuovo singolo de Il Moro, band capitanata da Martino Iacchetti

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Un brano originale, sostenuto da un bel videoclip (diretto da Swedish Flamingo Filmmakers) con Mattia Casavola, Giulia Lucaccioni, Andrea Scianna. L’occasione giusta per interessarsi a questo progetto, canticchiando .. Mentre accendi il forno / Come fai da qualche giorno / Le mura intorno sembrano / Un quadro di Van Gogh / E senti fuori che c’è il vento / Mentre sanguini in silenzio / E saltellando come un pazzo / Rimani sempre fermo ..
Il Moro è una band nata nel 2014 e tuttora composta da Martino Iacchetti (voce), Tommaso Angelini (chitarra) e Stefano Caniati (batteria). L’ingresso nel mercato discografico giunge nel 2015 con la pubblicazione del singolo “D.O.C.”, che ha dato la prima spinta alla band e che ha costituito un’anteprima del primo ep “Autoritratto”, uscito a gennaio 2016. Un anno dopo, nell’estate del 2017, viene pubblicato il singolo autoprodotto “Elena”, una canzone d’amore che parla con semplicità e leggerezza di quanto sia bello e straordinario avere una persona accanto.

Martino Iacchetti ha accolto un appello online riguardo a un “Flashmob Sonoro”, in cui si invitava ogni musicista a suonare e cantare dal proprio balcone. Così ogni sera, alle 18.00, Martino cantava e suonava sul suo balcone non solo per il pubblico social, connesso in diretta e sempre più numeroso, ma anche per il suo quartiere, i cui balconi e finestre tutt’intorno si popolavano di giorno in giorno di persone e famiglie. Dopo la fine del lockdown e in seguito alle numerose richieste di non smettere di suonare, l’iniziativa ha subito un’evoluzione e si è tramutata in un vero e proprio tour. La band ha cominciato a spostarsi e a esibirsi sui balconi, nei giardini e nei cortili di amici e conoscenti in primis, e poi di chiunque lo richiedesse, registrando 12 date tra giugno e settembre 2020. Ha raccontato …Mentre ricevevamo messaggi commoventi e di riconoscenza da parte di tutto il pubblico che seguiva questo evento, era anche chiaro quanto tutto ciò ci stesse avvicinando, ci stesse facendo scoprire cose meravigliose l’uno dell’altro. Siamo stati comunità, ci siamo stretti e la musica è stata la luce che ci ha fatto continuare a camminare in mezzo a tutta quella paura e quell’oscurità. Ci siamo conosciuti, aiutati, alla fine sapevamo i nomi di tutti e ci parlavamo da balcone a balcone e da telefono a telefono come se lo avessimo sempre fatto. Non ho mai provato delle emozioni così! E quando abbiamo deciso di concludere l’esperienza, per diverse ragioni ma non certo per la mancanza di voglia, ho sentito come se un pezzo di me mi fosse stato staccato con un morso. Mi chiedevano sempre più pezzi scritti da me e li apprezzavano tanto. Abbiamo parlato e ci siamo rimessi in moto appena possibile, per la gente, per tutti e anche per noi, che siamo i primi ad avere bisogno di musica..