Ci sono giovani che ogni tanto prendono una chitarra e si guardano dentro e poi esprimono le loro emozioni. È il caso di Fusaro, giovane artista della provincia di Torino, classe 97, al suo primo lavoro dal titolo esaustivo : “ Di quel che c’è non manca niente”. Nove canzoni per un totale di 31 minuti pieni di intimità e di ricordi. Non interessa in questa sede fare una sintesi di quello che rappresenta il disco per il suo autore, ma “ Di quel che c’è non manca niente” rappresenta proprio il caso, più unico che raro in questo periodo, di come si possa fare un disco cantautorale senza seguire le mode del momento. Album impreziosito dalla partecipazione in “Serie A” di Bianco. Benchè il disco sia privo di sorprese e scorre via veloce senza tentennamenti, le nove canzoni corredate da chitarra acustica, lievi percussioni che rimangono al loro posto, e alcuni synth leggeri, sono molto mature per uno del 97, e quindi, se proprio vogliamo trovare un difetto, è questo: manca un po’ di spensieratezza . Sarà il nuovo Motta o Calcutta? Con un disco di esordio così o è una botta di culo, o genio, propendo per la seconda ipotesi.
La tracklist
- Il testimone
- Solo un giocattolo
- 28 dicembre
- Vile (a riva)
- Il mare di Malta
- Uno, due e tre
- Serie A
- Dormi serena
- Di quel che c’è non manca niente