Eresia “Neocosmo” (Andromeda Relix, 2021)

Tempo di Lettura: 2 minuti

La fine è vicina…

Venti apocalittici e suoni granitici ad un passo dalla fine del mondo.

Non potevano festeggiare venticinque anni di storia in modo migliore gli Eresia, veterani del death metal italiano, come scrive la biografia. E per l’occasione si regalano un ospite davvero importante, infatti nel brano ‘The Terrifying Void’ il canto è affidato a Dave Ingram dei Benediction, armata inglese del primo death, mentre in chiusura ascoltiamo la versione in italiano ‘Vuoto Terrifico’, cantata dal bassista Max, che sfoggia una spaventosa voce cavernosa e gutturale, perfetta per il genere.

Lo conferma il primo singolo “Pandemonio”, alimentato da un riff apocalittico, che fotografa alla perfezione ciò che muove l’ispirazione degli Eresia: un senso di malessere che non è sempre frutto di eventi catastrofici, ma di un vivere quotidiano in cui l’essere umano è abbandonato a se stesso, prigioniero di burocrazia, precarietà e di una mancanza di rispetto alimentata dal suo stesso comportamento scorretto e amorale.

Tra i solchi di “Neocosmo (meravigliosa la copertina!!), non cercate escursioni tecniche alla Atheist e Carcass, ma piuttosto il massacro sonoro che avanza tipico di Benediction e Bolt Thrower, dove la centralità è la forza rabbiosa, canalizzata in canzoni enormi, dove la batteria è l’elemento trainante.

Tra riferimenti letterali e cinematografici, sempre portati con aderenza alla realtà (‘La Vendetta del Satiro’, che si apre con un riff black spaccatimpani, è ispirata alla ‘Metamorfosi’ di Ovidio, sorta di accusa alla violenza sulle donne), gli Eresia firmano un album che ogni amante del genere dovrebbe ascoltare ed apprezzare.

Limitarne il valore alla sola scena italiana sarebbe un grave errore.

Venti apocalittici e suoni granitici ad un passo dalla fine del mondo.

ERESIA:

Max: basso, voce, Bonfy: batteria, Valand : chitarra (dimissionario dal gennaio 2021)