Omaggi a Giuseppe Sinopoli dalla Rai e Santa Cecilia per il ventennale della scomparsa

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Il 20 aprile 2001 moriva improvvisamente a Berlino il grande direttore d’orchestra Giuseppe Sinopoli, stroncato da un infarto mentre stava dirigendo l’Aida di Verdi alla Deutsche Oper. Lo ricordano a 20 anni dalla scomparsa una biografia italiana curata dall’Accademia di Santa Cecilia e diversi omaggi della Rai.

Giuseppe Sinopoli. © Riccardo Musacchio

Sarà pubblicata dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, per celebrare i vent’anni dalla scomparsa di Giuseppe Sinopoli, Gli dèi sono lontani. Giuseppe Sinopoli: una biografia, la versione italiana del volume Giuseppe Sinopoli. Komponist-Dirigent-Archäologe di Ulrike Kienzle, musicologa presso l’Università di Francoforte, pubblicata dalla casa editrice Königshausen&Neumann di Würzburg nel 2011. Si tratta della prima biografia italiana dedicata al Maestro veneziano scomparso il 20 aprile del 2001 a Berlino e il volume, curato dall’Accademia di Santa Cecilia, ne ripercorre tutta la vita, la carriera musicale e la sua passione per l’archeologia: gli anni della fanciullezza, gli studi di medicina, gli studi musicali al Conservatorio di Venezia e poi con Maderna e Donatoni, la sua attività di compositore, la carriera di direttore d’orchestra, la carica di direttore principale dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia (1983-1987) e della Philharmonia Orchestra di Londra, il Festival di Bayreuth, la direzione artistica e musicale al Teatro dell’Opera sul finire degli anni Novanta e gli anni trascorsi sul podio della Staatskapelle di Dresda. Viene approfondita anche la sua passione per l’archeologia; dagli anni Ottanta, infatti, Sinopoli aveva nutrito anche un profondo interesse per l’archeologia, collezionando una preziosa raccolta di reperti, conservata oggi nel museo Aristaios attiguo alla sala a lui intitolata nell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Il 23 aprile del 2001, giorno del suo funerale, avrebbe dovuto discutere la tesi in Archeologia presso l’Università degli studi “La Sapienza” di Roma, che alcuni anni dopo gli conferì la laurea in memoriam.

Per l’Accademia questo è un progetto molto importante. Lo abbiamo fortemente voluto proprio per ricordare una figura così fondamentale, particolare e preziosa per la Cultura Italiana e non soltanto per la musica e per l’Accademia di Santa Cecilia”, dichiara il Presidente Michele dall’Ongaro.

Sempre nell’ambito delle celebrazioni, l’Accademia pubblica oggi, 20 aprile, sui suoi canali social un estratto dalla Sinfonia n. 5 di Čajkovskij che Sinopoli ha diretto il 25 febbraio 1996 all’Auditorio Pio di Roma, mentre su Rai 5, Rai Cultura presenta dalle 17.15 due puntate del programma Prima della Prima, entrambe con Sinopoli protagonista. Nella prima, il musicista è impegnato nelle prove del Concerto per violino e orchestra di Beethoven, con Uto Ughi e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, registrate nel gennaio 1997. Nella seconda, alle 17.45, ancora con l’Orchestra di Santa Cecilia – di cui Sinopoli fu direttore musicale dal 1983 al 1987 – sono proposte le prove di pagine di Wagner, Beethoven, Strauss, Haydn e Čajkovskij.

SINOPOLI A SANTA CECILIA

Giuseppe Sinopoli debutta sul podio dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia il 17 dicembre 1978, all’Auditorio Pio, in un programma con musiche di Manzoni, Berg, Bussotti e Skrjabin che già indica chiaramente il suo percorso di interprete. Il secondo appuntamento risale al 6 febbraio 1983, quando dirige la Sinfonia n. 9 di Mahler. Si tratta della prima esecuzione dell’ultima sinfonia di Mahler nelle stagioni dell’Accademia di Santa Cecilia (una precedente era stata a cura della Filarmonica di Mosca diretta da Kirill Kondrashin). È un appuntamento rivelatorio che determina la nomina di Sinopoli a direttore musicale dell’Istituzione,

“[…] Sinopoli era la persona giusta al posto giusto: era giovane, italiano, ammirato nel mondo come compositore e direttore, cosa si voleva di più? Con Sinopoli alla guida, l’orchestra avrebbe potuto di nuovo dispiegare la sua caratura internazionale. D’altro canto, il direttore era rimasto a sua volta impressionato dal modo con cui l’orchestra aveva affrontato una composizione così difficile come la Nona di Mahler, eseguita in quell’occasione per la prima volta e ciononostante padroneggiata con straordinaria maestria. “Abbiamo fatto un’esecuzione che non dimenticherò mai, paragonabile solo ad un’altra che ho realizzato con la Israel Philharmonic Orchestra”. E questo voleva dir molto poiché, a proposito del suo debutto a Tel Aviv nel 1982, Sinopoli aveva più volte affermato che l’esperienza mahleriana vissuta in Israele era stato il momento più toccante della sua carriera fino ad allora. Ora, dunque, Santa Cecilia aveva dimostrato di stare all’altezza della Israel Philharmonic. Per Sinopoli è sempre stata importante la prima impressione, il particolare modo in cui veniva accolto da un’orchestra. Se scoccava l’intesa, erano momenti magici. Altrimenti, spesso il primo incontro era anche l’ultimo […].(Estratto tratto dal volume Gli dèi sono lontani. Giuseppe Sinopoli: una biografia)

Nel corso di questi anni e con i concerti che dirigerà in seguito, Sinopoli appare 174 volte sul podio dell’Accademia sviluppando quel repertorio per il quale la sua cifra di interprete impresse una svolta sostanziale alla programmazione ceciliana e che si concentrava sulla produzione tardo romantica austro-tedesca, in particolare con l’esplorazione del sinfonismo di Mahler e Bruckner che l’Orchestra aveva affrontato poche volte nella sua storia. Di capitale importanza, non solo per la riuscita artistica, ma per la storia stessa della vita musicale italiana, fu l’esecuzione in forma di concerto dell’Anello del Nibelungo di Wagner, affrontata, un titolo per anno, nel corso di quattro stagioni, dal 1988 al 1991. Al ciclo della Tetralogia si aggiunse anche il Parsifal nel 1994. Costante fu il suo impegno nella musica contemporanea di cui diede numerose esecuzioni e, oltre ai già citati Manzoni e Bussotti, nella cronologia dei suoi concerti troviamo opere di compositori italiani come Vlad, Giuranna, Petrassi, D’Amico, Arcà, Nono, Sciarrino. Con l’Orchestra e il Coro di Santa Cecilia Sinopoli ha anche eseguito concerti in Germania e in Australia oltre che in varie località italiane realizzando una registrazione discografica del Rigoletto di Giuseppe Verdi per la Philips (con, tra gli altri, Neil Shicoff, Renato Bruson, Edita Gruberova e Brigitte Fassbaender), recentemente ripubblicata dalla Decca.

CALENDARIO OMAGGI A GIUSEPPE SINOPOLI (2001-2021):

20 aprile ore 17:15 – RAI5 (canale23) “Prima della Prima” il musicista è impegnato nelle prove del Concerto per violino e orchestra di Beethoven, con Uto Ughi e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, registrate nel gennaio 1997.
20 aprile ore 17:45 – RAI5 (canale23) “Prima della Prima” con l’Orchestra di Santa Cecilia – di cui Sinopoli fu Direttore Musicale dal 1983 al 1987 – sono proposte le prove di pagine di Wagner, Beethoven, Strauss, Haydn e Čajkovskij.
20 aprile ore 18:30 – 19:30 – IL CUORE  E LA PIUMA  Roberto Calabretto incontra il critico musicale Sandro Cappelletto e il giornalista Alberto Sinigaglia per ricordare insieme il direttore d’orchestra veneziano, a 20 anni dalla scomparsa. In diretta sul Canale YouTube della Fondazione Levi.
22 aprile ore 17:45 – RAI5 Ein deutsches Requiem (Un Requiem tedesco)” op. 45 di Johannes Brahms, diretto da Sinopoli all’Auditorium Rai di Torino nel 1983 con l’Orchestra Sinfonica e il Coro di Torino della Rai. Solisti il soprano Karin Ott e il baritono Peter Weber.
29 aprile ore 21:00 – Accademia Filarmonica Romana. Il direttore artistico Andrea Lucchesini, insieme al compositore Matteo D’Amico e al giornalista Sandro Cappelletto, in occasione della rassegna  FILARMONICA 200, ricorderanno il M° Sinopoli e presenteranno una sua composizione giovanile in una prima assoluta. Sul Canale YouTube della Accademia Filarmonica Romana.
Giuseppe Sinopoli