Marte Marasco: rock al Primo Maggio con leggerezza

Tempo di Lettura: 2 minuti

“Ho fatto l’iscrizione a 1MNEXET quando stava per scadere il bando. L’ho fatto senza neanche pensare che sarei potuta andare avanti”. Marte Marasco racconta così come è iniziativa l’avventura che la porterà a salire, sabato 1 maggio, sul palco del prestigioso Concerto del Primo Maggio 2021 di Roma. La giovane rocker milanese (all’anagrafe Marta Marasco) è infatti una delle tre vincitrice della finale del contest 1MNEXT, che metteva appunto la possibilità di salire sul palco dell’appuntamento promosso da CGIL, CISL e UIL, prodotto e organizzato da iCompany e che verrà trasmesso in diretta su RAI 3 e Rai Radio2.

Marte Marasco, classe, appassionato di rock, blues e cantautori ha iniziato a in seguire il suo sogno di musicista a 16 anni. Prima lezioni di canto, poi le prime canzoni. La svolta nella sua carriera avviene nel 2018 quando, accolta dalla Sugar di Caterina Caselli, partecipa alle selezioni di “Sanremo Giovani”, pubblicando anche dei singoli.

Come hai vissuto queste settimane che ti hanno portato a vincere il contesto 1MNEXT?
Sicuramente con molta leggerezza. Mi sono iscritta poco prima della chiusura del bando. Ricordo che era quasi mezzanotte e ho raccolto di corso tutto il materiale da allegare. Ovviamente poi c’è quella piccola parte di me che ci sperava. Alla fine sono arrivata alla seconda fase, quella del voto online. A quel punto ho chiamato la band, che ha suonato con me alle audizioni e che suonerà con me sabato 1 maggio.
Quale brano presenterai? E che aspettative hai da questa importante vetrina?
E’ sicuramente un modo per farsi risentire e soprattutto, visto che non sono nuova, ricordare a tutti che “sono ancora qua”. Vorrei sicuramente tornare con materiale nuovo, visto che in questi ultimi anni ho scritto molto. Però “Sarà presente”, il brano che presenterò al Primo Maggio, è un pezzo “vecchio”. L’ho scritto nel 2017, ma era sempre rimasto nel cassetto. Aspettava l’occasione giusta per uscire e questa sicuramente lo è.
Quando hai capito che la musica sarebbe stata una parte della tua vita?
Intorno ai 20 anni. All’inizio ho studiato canto, che poi è la cosa che me meno c’entra quando sei sul palco. Perché quello che ti viene insegnato lo metabolizzi, lo fai tuo, ma te lo dimentichi anche. Sicuramente ho sempre avuto questa passione per la musica come ascoltatrice e come ogni ascoltatore mi sono lasciata emozionare dai miei ascolti. Ho iniziato poi a studiare e a scrivere brani nel periodo dell’adolescenza. Scrivere per me è sempre stato un po’ bug. Non è stato facile per me l’approccio alla scrittura perché è come mettersi a nudo. Va anche bene perché è uno sfogo quando lo fai. Però bisogna tenere presente che le persone che ascolteranno sapranno qualche cosa di te.
La tua partecipazione a Sanremo Giovani ha portato alla realizzazione di alcuni singoli. A quale brano, tra quelli pubblicati, sei più affezionata?
Sicuramente “Nella mia testa”, con cui ho fatto Sanremo Giovani. Ci sono tanti ricordi legati all’esperienza sanremese. Però a parte i singoli realizzati in studio io sono molto legata all’aspetto live. Sulle piattaforme non c’è tutto il mio repertorio. Ci sono alcuni brani che in concerto rendono davvero molto.