Peter White abbandona delle sue chitarre davanti ai locali di musica dal vivo di Roma

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Un gesto forte per supportare Gibson Rotte, il suo nuovo singolo che esce Venerdì 14 Maggio 2021. Con i due precedenti singoli (Sabato Sera e Rosè) ci aveva convinto: è infatti tangibile l’innata capacità di Peter White (vero nome Pietro Bianchi) di esprimere emozioni e sentimenti condivisi mediante una scrittura intensa ed evocativa, caratterizzata da parole semplici ma efficaci. Nato a Roma nel Febbraio del 1996, ha sempre amato scrivere, soffermandosi su sensazioni e scene che vede, sente ma, soprattutto, vive. Pubblica per la storica Epic Records, con distribuzione Sony Music Italy.

Un’immagine evocativa e un mood malinconico ma deciso: Gibson Rotte (contrariamente a quanto può far pensare il titolo) ha l’intento simbolico di mettere insieme i pezzi e riavvicinare l’artista al suo pubblico grazie alla musica. Per questo Peter White nelle scorse settimane ha deciso di personalizzare alcune chitarre e filmarle abbandonate davanti ad alcuni dei locali di musica dal vivo di Roma più simbolici per il suo percorso umano e artistico. Un piccolo segnale di vicinanza e ripartenza per delle realtà al momento inattive, che però custodiscono dietro alle loro serrande desideri, ricordi e momenti di spensieratezza ancora vividi.

Racconta l’artista romano .. Spesso si chiede agli artisti come iniziano le loro canzoni, se dalla melodia o dal testo. Nel caso del mio ultimo singolo, le prime due parole a essere emerse dalla linea melodica sono state proprio quelle del titolo finale: “Gibson Rotte” ..Tra la malinconia del passato e una giornata storta del presente, il fil rouge del brano è ancora sospeso e scosso dal vento caldo di un’estate che non è apparentemente mai del tutto iniziata né finita. Se ti chiedessero di chiudere gli occhi e ripensare a qualche momento intenso della tua vita: un concerto, una “banale” pizza divisa, un bicchiere di troppo o uno sguardo che sfida il passato e si prende il presente, a chi penseresti? “Gibson Rotte” è stata la colonna sonora di questa mia riflessione ..