Nove anni senza Donna Summer

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Il 17 maggio del 2012 veniva a mancare Donna Summer. Superstar di levatura mondiale con all’attivo 5 grammy, un oscar e una miriade di dischi d’oro e di platino (per un totale di più di 150 milioni di titoli venduti in tutto il mondo), la Summer viene da subito incoronata regina del genere musicale più esplosivo di tutta la seconda metà degli anni ’70: la disco music.

Originaria di Boston, la cantante alla fine degli anni ’60 si trasferisce in Germania al seguito del cast del musical Hair. Ed è a Monaco di Baviera che verrà notata dai due musicisti e produttori Giorgio Moroder e Pete Bellotte con i quali instaura un’intesa artistica e umana che durerà per quasi un decennio . Dal mitico Musicland Studios di Monaco, sala di registrazione di proprietà di Moroder, dove incideranno anche i Queen, Elton John, Led Zeppelin e molti altri, viene creata una serie interminabile di mega hits planetari a cominciare da quel “Love To Love You Baby” del 1975 che rivoluziona lo scenario musicale attraverso un’innovativa formula ispirata alle orchestrazioni sinfoniche stile Isaac Hayes imbastita però sul cantato ipnotico e ad alta tensione erotica di Donna.

Da li’ i successi arrivano a pioggia uno dopo l’altro: da “Try Me, I Know, We Can Make It” e “Once Upon A Time” a “Last Dance”, passando per la futuristica e tecnologica “I Feel Love” , l’intensa “Mac Arthur Park” e i due colossi “Hot Stuff” e “Bad Girls” che anticipano di una manciata di mesi il duetto di fine anni 70 con il mostro sacro Barbra Streisand, “No More Tears (Enough is Enough)”. Terminato il fortunato sodalizio con Moroder e Bellotte con l’attraente “The Wanderer”, Donna negli anni ’80 collaborerà con il gotha della musica pop e R&B (da Quincy Jones e Keith Diamond a Michael Omartian, Harold Faltermeyer e Richard Perry), sfornando altri evergreen come “State Of Independence”, “She Works Hard For The Money”, “Dinner With Gershin” fino a “This Time I Know It’s For Real”, con la produzione del trio britannico Stock Aitken & Waterman, e la dance cover di “Con Te Partirò” di Andrea Bocelli trasformata per l’occasione in “I Will Go With You” (ennesimo N.1 nella Dance Chart di Billboard per l’artista afroamericana). Ricongiuntasi artisticamente in varie fasi con il suo amico-pigmalione Moroder, incide con lui il brano “Carry On” che nel 1997 le varrà il Grammy nella Categoria Dance. Voce potente e estremamente duttile come poche, Donna Summer viene inclusa nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2013, un anno dopo la sua prematura scomparsa, lasciando una impronta indelebile nella cultura pop, anche al di là della disco music.

“Mac Arthur Park, con tutti quegli acuti, è la canzone perfetta per Donna Summer”.
GIORGIO MORODER

Vari stralci del presente testo sono tratti dal libro bestseller “La Storia della Disco Music” di Andrea Angeli Bufalini e Giovanni Savastano (Hoepli Editore)