Intervista a Milena Berta ed Alessandro Pedretti, quelli delle installazioni ambientali permanenti in pietra, enfatizzate dai suoni

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Il loro è un festival di musica sperimentale nei luoghi di lavorazione della pietra in Valle Camonica: saranno tre concerti immersivi in location suggestive. Poiché già mi immagino come nell’aria si libreranno onde sonore scolpite da artisti eclettici, ho voluto rintracciare Milena ed Alessandro per farmi raccontare qualcosa di più. Non è stato semplice chiedergli di fermarsi e rispondere alle mie domande (correvano sempre da una parte all’altra della valle per organizzare al meglio la seconda edizione di S/Tones), li ho minacciati di legarli ad una cava di pietra ollare e di mettermi io a cantare: si sono subito convinti a rispondermi a queste poche domande ..

Un roccioso bentrovato a Milena Berta ed Alessandro Pedretti. Partiamo dalla domanda più ostica: come vi descrivereste? Milena = Iniziamo bene! Che dire di me? …Sono una persona collaborativa, con piglio organizzativo. MI divido tra il calendarizzare e mettere in discussione la mia vita. Professionalmente sono una scultrice (lavoro la pietra) e potete immaginare che togliere piuttosto che aggiungere fa parte della mia filosofia di vita. Alessandro = Mi ritengo una persona curiosa ma selettiva; l’intuizione è la chiave che mi spinge dentro una situazione dove cerco di dare la massima disponibilità e determinazione nel costruire un dialogo costruttivo. Una volta credevo di più nei sogni, ora ci vado più piano perché mi è capitato spesso di ritrovarmi in incubi di altre persone. Insieme c’è un’intesa impagabile e le cose più difficili riusciamo ad affrontarle con naturalezza poiché dialoghiamo senza limiti.
Come è nata l’idea di S/Tones? Milena = Il festival è una naturale conseguenza del progetto madre “La memoria delle pietre”. Quest’ultimo è un intervento del distretto culturale di Valle Camonica pensato per portare alla luce la storia, le testimonianze delle maestranze e le diversità geologiche legate al mondo della pietra in Valle Camonica. Per il progetto noi abbiamo seguito la direzione artistica e realizzato delle installazioni ambientali permanenti in pietra e suono, collaborando con diversi altri artisti, istituzioni, aziende e professionisti. Alessandro = S/Tones porta la musica direttamente nei luoghi di lavorazione della pietra (cave abbandonate, stabilimenti industriali) per riscoprire luoghi dismessi ma anche porre attenzione su attività tutt’ora presenti sul territorio. E’ un filo sottile dove la musica renderà omaggio al mondo dei lavoratori della pietra.
Chi collabora con voi in modo continuativo? Alessandro = E’ una continua contaminazione con diverse strutture, artisti, associazioni e artigiani. Fare rete con gli operatori del territorio ci ha permesso di creare un saldo rapporto convergendo le energie verso la valorizzazione del territorio stesso. Milena = Sicuramente il Distretto Culturale di Valle Camonica è una spalla importante per la realizzazione di una rassegna come S/Tones.

Parliamo delle scelte artistiche: come vi siete mossi? Perché proprio questi tre artisti? Milena = Gli artisti selezionati per S/Tones hanno dovuto rispondere a dei canoni concordanti il tema di questa seconda edizione, che è il ritmo in relazione con lo spazio in cui vengono ospitati. La compositrice Lili Refrain che si esibirà nella cava di calcare occhiadino di Ono San Pietro, immersa in un contesto naturale boschivo a sembianza di piccolo teatro raccolto, porterà a compimento un’esibizione viscerale, a tratti ritualistica. S/Tones ripartirà cosi, da sonorità più ancestrali. Gli Elephantides ci hanno colpiti per diversi motivi, tra questi , la loro miscela musicale polimetrica e poliritmica (quindi molto strutturata nel dettaglio) allo stesso tempo liquida nell’esecuzione avvicinandola al jazz contemporaneo incassato in strutture solide. Il loro modo di concepire la musica si sposa bene con lo stabilimento industriale (tutt’ora in attività) che li ospiterà. Sebastiano De Gennaro, a nostro avviso, getterà lo sguardo su una musica in dialogo con la matematica. Si esibirà in una performance di sole percussioni (percussioni melodiche e pad elettronici) all’interno della cava di occhiadino di Angolo Terme. Un concerto – lezione in un luogo che ci auguriamo diventi palcoscenico in futuro di altre manifestazioni culturali. Alessandro = I tre artisti creeranno un ponte tra le potenzialità istintive e celebrali che il ritmo, in musica, può generare portando agli ascoltatori spunti di riflessione.
Chiudiamo con la vostra galassia personale: quali artisti avete amato da giovani? Quali cantanti e/o performer invece ora vi sembrano i più originali? Alessandro = Da giovane ascoltavo Aphex Twin, Smashing Pumpkins, Sigur Ros, Dredg, Cepia, Ora mi piacciono Nik Bartsch, Akku Quintet, Bruno Sanfilippo, Floex, Swod… Milena = Sono cresciuta con Ryūichi Sakamoto, David Sylvian, Terry Riley, Melvins, Mort Garson. Mentre ora mi attraggono Sonar, Robert Wyatt, Comet is Coming, Steven Wilson, Andy Shouf … Edda come bonus