Per Clerc è arrivato il momento di alzarsi dal letto (anteprima video per Musicalnews.com)

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Abbiamo già parlato di Clerc al secolo Jan De Clercq (cantautore di origine fiamminga che vive a Firenze), in occasione del suo bel singolo d’esordio Il tempo fugge. La nuova canzone A letto conferma una spiccata vena surreale, nella quale il testo apparentemente leggero assume una grande profondità di messaggio. Molto dotato anche nel linguaggio da videoclip, Clerc ha scelto MusicalNews.com per l’anteprima della sua nuova realizzazione visiva che accompagna il singolo relativo, da domani ufficialmente su YouTube.

A letto” ci descrive il posto migliore per nascondersi da una realtà esigente e prepotente, che sempre più c’impone ritmi e stili che non ci appartengono. Il nostro giaciglio si trasforma in una “confort zone” nella quale ci sentiamo al sicuro, senza renderci conto che può trasformarsi in una sorta di gabbia. Questa canzone rappresenta un’allegoria della sottile passività, sempre più ricorrente, che ci portiamo dentro un po’ tutti, segnata dai tempi che siamo costretti a vivere e difficile da combattere. Con la sua proverbiale ironia Clerc ci invita a riflettere, assumendo una posizione proattiva e alzandoci dal letto! Su questo ed altro abbiamo chiacchierato al telefono con lui.

Il tuo singolo d’esordio “Il tempo fugge” ha ricevuto una buona accoglienza generale; con quale stato d’animo affronti l’uscita del secondo? Con un misto di curiosità e soprattutto di fiducia, perchè sono convinto che “A letto” rappresenta quel genere di brano che può piacere ad un pubblico anche più ampio rispetto al primo singolo. Dal punto di vista testuale mi piaceva l’idea di giocare sulla simbologia del letto come comodo luogo di rifugio, dal quale però bisogna necessariamente alzarsi ogni mattina, senza troppe scuse. La tua nuova canzone si discosta abbastanza dalla precedente: ti piace confrontarti sempre con stimoli diversi? Sono un uomo curioso e, dal punto di vista musicale, mi stuzzica ogni genere! Quando ascolto alla radio un brano che mi suona insolito, per me questo stimolo si trasforma in una specie di sfida e cerco di adottarlo ed adattarlo ostinatamente alle mie cose. Certo, non è il modo più ortodosso per scrivere musica, posso rimanere facilmente disorientato… ma quasi sempre questo approccio mi porta sempre ad approdare in contesti nuovi, scorgendo orizzonti che prima non avevo neanche notato. A questo proposito Mi viene in mente David Bowie: un artista eterogeneo senza limiti… ma siccome i suoi brani sono stati ideati e cantati dalla stessa persona, il repertorio così vario rimane armonico e perfettamente riconoscibile.

Cosa dobbiamo aspettarci da Clerc in futuro? Il futuro? Dal bossa nova al rock… ma sempre a modo mio! Nel tuo lavoro musicale quale è l’aspetto che maggiormente ti coinvolge e ti diverte e quello che invece ti entusiasma di meno? Mi coinvolge sicuramente la stesura iniziale del brano, quando nasce l’idea posso passare anche notti intere a lavorare sulla mia fragile “creatura”. Ma sono anche divertenti le fasi dell’arrangiamento, il video, le interviste e le esibizioni live che mancano a tutti. A volte si prova anche tanta fatica, perché spesso ci si dimentica che per fare musica bisogna lavorare sodo e sudare tanto! Ma la stanchezza è bella se poi la musica risuona… I tuoi videoclip sono caratterizzati da un sacco di dettagli creativi, pieni di idee e suggestioni, con storyboard oniriche ed originali. Come procedi nella loro creazione? Sono 5 anni che produco video musicali, ogni volta cerco di aggiungere un nuovo ingrediente e di sperimentare soluzioni nuove. Per le riprese di “A letto” mi sono rivolto ad un cameraman professionista, documentarista di grande pregio. Questa collaborazione ha rappresentato per me una bella soddisfazione ed anche un onore, ho trovato del tutto sorprendente la sua pazienza davanti al mio atteggiamento spesso puntiglioso.

Una scena particolarmente suggestiva del videoclip di “A letto”

Covid permettendo… stai già pensando a come allestire qualche nuova esibizione dal vivo? Certamente, non vedo l’ora! Negli ultimi due anni mi sono dedicato esclusivamente alla scrittura e al lavoro in studio, ho una gran voglia di levare la ruggine accumulata ritrovando il contatto con la gente nelle esibizioni dal vivo. La prossima primavera mi farò trovare pronto per risalire sul palco e ti inviterò volentieri!