Laura Gorini nel nuovo libro riflette sulla violenza verso il mondo femminile: l’abbiamo intervistata..

Tempo di Lettura: 6 minuti

Il suo nuovo libro Sporca l’Anima ha i disegni del fido Damiano Conchieri ed è edito da Aloha. Conosco personalmente Laura Gorini da diversi anni, sin da quando (amante del sound dei Ska-P) si firmava Lauretta Punx: è cresciuta umanamente e professionalmente e con Sporca l’Anima (ebook disponibile nei migliori store online) ci esterna una analisi sulla piaga del femminicidio.

Laura, scusami ma … sul tuo calendario accanto alla data del 25 Novembre c’è scritto Sporca l’ Anima. Come mai? Perché è un ebook (uscito un po’ di anni fa) che riguarda la piaga sociale della violenza sulle donne sia fisica che psicologica. La seconda è ben più complessa da scovare e chi la compie ha una mente, oltre che malata, questo mi auguro che sia ben chiaro a tutti, anche molto complicata. Non è affatto semplice nemmeno capire chi potrebbe essere un ipotetico carnefice e questo non è di aiuto per evitare di incontrarlo, di amarlo e di farlo entrare nelle vostre vite, nel caso rivesta il ruolo di fidanzato, marito e compagno. Ma sovente chi si comporta da aguzzino può essere anche un padre, un fratello, uno zio e persino un figlio. E qui, se vogliamo, la situazione diventa ancora più tragica e dolorosa. Se infatti si può scegliere un marito, un fidanzato e un compagno, non lo si può fare con i parenti. E ammettere che sia tra di loro colui che ci fanno del male non è per niente facile.
Logico chiederti quali siano le differenze sostanziali tra Sporca l’ Anima e le altre tue fatiche letterarie ..
Sono cresciuta come persona e come donna. Oggi mi piace molto di più il mio modo di esprimermi. Rimango sempre piuttosto fumantina e passionale, del resto sono ariete con ascendente ariete, ma so anche ponderare meglio tutto, e prendermela di meno per certe situazioni che poi non sono tanto importanti per me. Inoltre cerco sempre di pensare a chi fa una cosa o dice una parola piuttosto che un’altra, e che ruolo ha nel mio percorso. Poi, lo ammetto, sono diventata ben più dura con me stessa e con gli altri ma nel contempo, anche più accondiscendente. Lo so, può sembrare un paradosso ma per me non lo è. In che senso? Pur non approvando certi atteggiamenti, soprattutto di alcune donne che non hanno ancora capito, sebbene siano adulte da un pezzo dal punto di vista anagrafico, che cosa significhi amare una persona e un figlio, riesco comunque a capirle. Non hanno avuto la capacità di amare davvero se stesse e in secundis gli altri perché sotto sotto non si sono mai sentite amate e apprezzate fin da piccole da mamma e papà. Io in questo sono stata molto fortunata perché ho due genitori straordinari che mi hanno amato e mi amano ancora oggi immensamente, come li amo io. Non abbiamo mai avuto rapporti completamente distesi ma sempre veri e sinceri. Abbiamo discusso tantissimo e io oggi ho la mia personalità.
Ormai è certo: nella tua famiglia arde il sacro fuoco della scrittura: tua madre è una bella allieva…
Mi spiace correggerti ma sono io che sono la sua allieva! Ho infatti ereditato da lei l’immensa, e credimi è davvero tale, passione per la lettura e per i libri. Mi ricordo che fin da ragazzina mi regalava i romanzi classici. Naturale per me è stato poi decidere di fare della scrittura la mia vita al di là della mia professione. Tuttavia, e lo vorrei sottolineare, lei non mi ha mai forzato in alcun modo in tale direzione. Così come mio padre non mi ha mai indotto a lavorare nel commercio dove lui ha operato per cinquant’anni. Un vero fuoriclasse. Sono convinta che se esistessero più lavoratori come lui l’economia e il mondo generale andrebbe meglio. Non era solo un campione sul lavoro ma anche un incredibile comunicatore. E lo è stato con la terza media, senza lauree e diplomi. I pezzi di carta sono importanti ma non servono a nulla se non si ha voglia di lavorare e mettersi in gioco e soprattutto se non si possiede passione. Ecco la passione è secondo me la chiave di tutto. E io ho ereditato da lui questo aspetto. In molti mi considerano un carrarmato sul lavoro e ne sono felice perché così sono sempre più simile a lui che è il mio eroe. E’ un onore per me portare il suo cognome perché tutti e dico tutti coloro che lo hanno conosciuto sul lavoro lo ricordano come unico. No, non è vero che siamo sostituibili, lui non lo sarà mai, come molti altri lavoratori che possiedono l’x- factor. Ecco, quando mi dicono .. sei proprio sua figlia .. provo un orgoglio che non ti dico!

Quali sono stati gli scrittori che hai amato da giovane? Quali invece quelli più recenti che ti hanno convinto? Ho la possibilità, davvero ghiotta, di leggere tantissimo sia per lavoro che per svago, ergo sono riuscita, soprattutto negli ultimi anni, ad allargare gli orizzonti. Se da ragazza adoravo i classici, i romanzi di Verga e Pirandello in primis, ora apprezzo maggiormente autori contemporanei e moderni, che sono anche da poco tempo sul mercato. Qualche nome? Barbara Baraldi e Gabriella Genisi, senza dimenticare Maurizio De Giovanni. Sul lato internazionale un nome su tutti: Corina Bomann. Inoltre ti rivelo che sto diventando una grande appassionata di biografie di personaggi famosi, non solo del passato, e che ho ripreso in mano alcuni romanzi di Fabio Volo. Alcuni li avevo accantonati, lo ammetto, ma ora mi piacciono molto.
Vogliamo raccontare a chi non ti conosce, cosa hai a che fare con Lauretta Punx?
E’ una parte di me, quella post adolescenziale. Allora avevo i capelli ricci, rosso fuoco e portato gonnelline e pantaloni scozzesi. E’ stata una fase della mia vita. Ogni tanto ascolto ancora qualche cd degli Ska-p ma oggi sono più per la musica italiana. Adoro Ermal Meta e Tiziano Ferro, oltre che Alessandra Amoroso ed Emma. Ma voglio comunque dire che non rinnego nulla. Ha fatto parte di me, ma ora sono adulta e a 39 anni ho altri gusti musicali. Penso che sia anche normale, con la crescita, fare qualche cambiamento.

Per arrivare a pubblicare Sporca l’ Anima, sicuramente devi fare qualche ringraziamento…
Dico grazie prima all’ ALOHA Srl che me lo ha pubblicato, quindi a Daniele Giudici e a Ginevra Roberta Cardinaletti. Ma il ringraziamento più grande, non me lo vogliano agli editori, che sono anche cari amici, lo voglio rivolgere a Damiano Conchieri con il quale sono fidanzata da 5 anni. Ne abbiamo passate tante insieme e dopo due anni di fidanzamento e tre di convivenza in tarda primavera arriveremo al nostro sì davanti a Dio. Siamo credenti e per noi il matrimonio ha senso solo così. E’ una nostra scelta perché è la nostra promessa. Sarà qualcosa di semplice e intimo. Io quando mi avvicinerò all’altare avrò già compiuto 40 anni, non sarò più una giovincella come sposa. Ma sarà ben consapevole di quello che sto per fare: farò una promessa che in cuor mio ho già fatto da tempo, così come è capitato a Damiano. Ecco io lo voglio ringraziare per mettermi ogni giorno, nonostante i nostri due caratteracci, di sceglierci sempre e comunque. Di sapermi fare arrabbiare ma anche emozionare. Di voler vivere con me una vita semplice ma ricca del nostro amore. E soprattutto vorrei dirgli grazie per avermi permesso con il suo amore di non farmi sentire mai più sporca la mia anima….