Addio a Ronnie Spector, regina delle Ronettes

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Ronnie Spector, leader delle Ronettes, è venuta a mancare all’età di 78 anni. A dare l’annuncio è stata la famiglia con un comunicato … Il nostro angelo sulla terra, Ronnie, ci ha lasciato oggi dopo una breve battaglia con il cancro. E’ rimasta con la sua famiglia, tra le braccia del marito, Jonathan. Ronnie ha vissuto la sua vita in un battito di ciglia, con ironia e con il sorriso ..

Pettinatura stravagante e voce melodrammatica, negli anni ’60 Ronnie Spector fu tra le grandi protagoniste della musica pop americana. “Be my baby”, uscita nel 1963, resta imprescindibile (restano impresse le prime parole della canzone, con “The night we met I knew I needed you so”), “Baby I love you” e “Walking in the rain”, a cui sono seguiti anche brani natalizi. Ma nella vita di Ronnie ci sono state anche profonde ferite, come il burrascoso matrimonio con il produttore della band, Phil Spector, scomparso il 16 gennaio del 2021. Nata a New York nel 1943, Ronnie Spector si è subito distinta, anche grazie ai suoi lineamenti un mix afro, nativa americana e irlandese. “Quando non sei come tutti gli altri”, aveva dichiarato in un’intervista rilasciata nel 2019, “sei destinato ad avere problemi a scuola. Io venivo picchiata perché apparivo diversa da tutti”. Nel 1957, ad appena 14 anni, aveva formato la band al femminile, chiamandola The Ronettes. Con lei, la sorella maggiore, Estelle, e la cugina Nedra Talley, il trio si era esibito in un pub newyorkese, fino a quando la sorella non aveva ottenuto un’audizione con Phil Spector, che scritturò la band e cominciò a scrivere con loro brani epocali come “Be my baby”, il primo a scalare le classifiche fino al secondo posto negli Stati Uniti. La canzone apparirà in “Mean streets” di Martin Scorsese e in “Dirty Dancing“. Per anni la band americana si esibì prima dei concerti dei Beatles e dei Rolling Stones. Keith Richards, quando le Ronettes vennero inserite nella Hall of Fame del Rock and Roll, nel 2007, aveva commentato .. Non avevano bisogno di niente. Mi toccarono il cuore in pieno e ancora continuano.. Dal 1967 Ronnie aveva proseguito la carriera da sola, duettando con George Harrison e, negli anni ’70, con Bruce Springsteen. Voce senza tempo, grande carisma sul palco, Ronnie continuò a essere attuale anche alla fine degli anni ’90, quando avviò una collaborazione con Joey Ramone, il leader dei Ramones. Il suo disco più recente è stato “English Heart”, uscito nel 2016. Il rapporto con Phil Spector era cominciato nel 1963, prima come relazione clandestina, poi ufficialmente, con il matrimonio nel 1968. Phil, però oltre ad avere talento artistico, si era rivelato un paranoico che più volte aveva minacciato di uccidere la cantante. Lei, alla fine, decise di lasciarlo nel 1972, avviando da quel momento una battaglia legale per le royalties sui brani. Nel 2000 l’ex coppia trovò un accordo. Il produttore accettò di darle 2,6 milioni di dollari. Dal 1982 Ronnie era sposata con il suo manager, Jonathan Greenfield, durato fino alla morte della cantante. La famiglia ha chiesto di destinare i soldi per i fiori a donazioni per case di accoglienza per le donne e o alla American Indian College Fund. Una volta passato il primo momento di lutto, ha fatto sapere la famiglia, verrà organizzata una celebrazione. Intanto “Be my baby” continuerà a suonare in eterno.