Talèa – Tales (VRec/Audioglobe, 2022)

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Un esordio che incanta, una voce che ammalia!

Ho conosciuto questa giovane artista marchigiana in concerto ed è stata una vera rivelazione. Da sola, chitarra a tracolla, con la sua splendida chioma di capelli ricci a farle da corona, ha sfoggiato una sicurezza, simpatia ed una voce matura, solida e ricca di sfumature.

Si è esibita cantando i brani di questo ep, senza lasciarsi intimidire ed arrivando all’ascoltatore sin dal primo ascolto. Quindi riascoltarli adesso è come riviverli e vi confesso che raramente canzoni essenziali, costruite solo su chitarra e voce suonano così ampie e voluttuose sin da subito.

Certo ci sono alcune doppie voci e qualche chitarra di contorno, ma il cuore dei brani è costruito sulla voce di Talèa (alias Cecilia Quaranta, che ricorda un incrocio tra Joni Mitchell, Carmen Consoli e Tracy Chapman, anche se il cuore la porta in Irlanda e Scozia, terre che ha visitato girovagando e suonando ovunque fosse possibile.

Il disco si apre con “Song In The Dark”, elegante al punto da rievocare gli Steely Dan, “Burden” è una ballata tenue coperta di rugiada, che rimbalza contro il canto agreste felice di “Riding Home”. La docile “Nathan”, cantata con voce sussurrata è il brano che meglio identifica la docile fragilità di questa artista che chiude l’esordio con “Dancing Mind” dove appaiono gli strumenti di una rock band, con un finale in crescendo, dove spicca la batteria di Luca Martelli (Litfiba).

L’ep non presenta canzoni in italiano, ascoltate invece in concerto, una strada che Talèa,  mio avviso a ragione, ha deciso di seguire, senza per questo abbandonare la sua idea di musica internazionale.

Talèa: una gran bella sorpresa!!