Figli Di Chi, brano di Nednack su PaKo Music Records / Visory Records

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Prodotto da Lorenzo Borseti e Lorenzo Stentella, mixato da Dogs Life (già per Achille Lauro, OG Eastbull), con master a cura di Salvatore Addeo (Vegas Jones, Giaime, Highsnob, Boro Boro, Negramaro, Junior Cally). Questa canzone è l’ essenza della rivalsa di tutti coloro che, con sacrificio, impegno e ambizione, lottano ogni giorno per raggiungere i propri obbiettivi, piccoli o grandi che siano. Ha infatti dichiarato l’artista .. Questa canzone (con relativo videoclip) descrive la rivalsa di tutti coloro che provengono da famiglie difficili, spesso malviste da quelle altolocate. È la dimostrazione in musica che dal nulla, da ogni difficoltà, possono nascere le cose più belle, le esperienze più significative. È un inno a se stessi, a tutti i sacrifici compiuti per poter vivere una vita migliore ..
NedNack è un rapper e cantautore umbro nato nell’hinterland perugino nel 1999. Si avvicina alla musica, in particolar modo al Rap e alla cultura Hip Hop, sin da giovanissimo, grazie al piccolo home studio creato dal fratello maggiore, in cui scopre di possedere una spiccata abilità nella scrittura di testi in metrica e un’attitudine naturale all’interpretazione.

Con un’attitudine unica, un’impronta stilistica libera da schemi e convenzioni ed un’incredibile capacità di raccontare il proprio vissuto in maniera autentica e universale, il cantautore umbro dall’animo cosmopolita si mette a nudo in un brano che intreccia realtà e speranza, riconfermando la sua concezione di musica e di essere artista, un divulgatore responsabile di valori ed esperienze, uno specchio, limpido e sincero, in cui l’ascoltatore può riflettersi per seguire le orme di un percorso in salita chiamato vita. Brama e umiltà si intrecciano in una coloratissima tela dalla trama rap e dall’ordito punk-rock, per regalare al pubblico una scarica di adrenalina che corrobora l’anima di energia e risolutezza, invitando ciascuno di noi a non arrendersi dinanzi agli ostacoli posti lungo il cammino, bensì a trasformarli in preziosi pit-stop in cui sostituire consuetudini autodistruttive e rifornirsi di quella carica e quell’energia necessarie per tagliare il traguardo.