Casablanca: è finito il tempo dell’attesa!

Tempo di Lettura: 4 minuti

Al terzo album i Casablanca dimostrano ancora una volta che c’è una via per il rock italiano di sostanza, sia musicale che nelle liriche. “Il lato oscuro” è intriso di luce che filtra e squarcia il buio del titolo. Di questo buio che è dentro e fuori di noi, ci racconta tutto Max Zanotti, il leader del gruppo (ex Deasonika), uno dei più bravi cantanti e compositori che l’Italia (rock e non solo rock) oggi possa esibire.

Ciao Max, partiamo dal titolo: “Il lato oscuro”. Quanto hanno influito questi due anni di pandemia a far emergere il lato oscuro di tutti noi? Come siamo passati, secondo te, dal “Ce la faremo”, alla “follia”. Ti ha sorpreso questa mutazione o siamo stati sempre così?

Beh, credo che sia stato un crescendo di consapevolezza, le persone sotto pressione vengono fuori per quello che sono realmente. Mi spaventa il fatto che sia venuto a galla così tanto veleno.  È emerso il lato oscuro di ogni cosa. Il grido “ce la faremo” non so se sia stato per la voglia di illudersi o per la paura che qualcosa stesse sfuggendo di mano. Era comunque “teneramente inquietante”. Siamo sempre stati malleabili a seconda delle convenienze e se si potesse girare un film riepilogativo della storia ultima dell’uomo sarebbe da Monty Python mix Tarantino (risata forte e amara!!).

“Il lato oscuro”, terzo album dei Casablanca

Il disco è molto intenso, ho come la sensazione che ti sei sentito più coinvolto del solito nello scrivere i testi. Cosa puoi dirmi?

È stato molto semplice scriverli, la difficoltà se vuoi è stata nel descrivere meglio possibile senza essere né troppo distaccato né troppo coinvolto. Non avendo mai avuto troppi filtri nello scrivere , grazie ad una zona d’ombra nella quale la musica che facciamo è sempre stata relegata, ho lasciato che i miei occhi ed i miei sentimenti più scuri potessero raccontare un gigantesco corto circuito umano e sociale.

I testi per me sono bellissimi, ma due frasi mi hanno colpito particolarmente: “Che male fa aver pietà, la guerra in due non finirà, correte qui, sparateci” da “Il cane cieco” e “Fossi Dio preparerei un immenso addio” da “Fossi Dio”. Te la senti di spiegarle meglio?

La paura di non essere più in grado di prendere decisioni o posizioni scomode fanno si che la “guerra”, in questo caso, sociale, non finisca perché gestita da altri. L’unica via di uscita è che qualcuno metta fine a tutto, da qui la metafora “correte qui e sparateci”. È in questo senso la pietà farebbe del male. Ovviamente questa è solo la mia visione delle cose. In “Fossi Dio” ho immaginato che un Qualcuno superiore ponga fine a tutto questo, sembra l’unico modo. A volte essere drastici porta nuove energie, ogni cambiamento porta energie. Immenso come solo un Dio potrebbe fare.

Giusy Ferreri e Alteria come ospiti, due grandi cantanti, apparentemente lontane, ma in realtà entrambe con un’anima rock, che danno un’impronta solida ai brani a cui collaborano. Come è nata l’idea di coinvolgerle? E i pezzi li avete scelti insieme o hai lavorato proprio per le loro voci?

Con Alteria collaboriamo da tempo e avendo avuto la possibilità e la fortuna di produrre i suoi ultimi lavori ho capito di quanto talento ci sia nella sua voce. Il brano era già scritto ma serviva una voce come la sua per rendere uniforme il messaggio. Le abbiamo comunque fatto ascoltare un paio di brani ma alla fine la scelta è stata “Nella sete”. Con Giusy invece è stata la voglia di fare qualcosa insieme. Un qualcosa che la riportasse su binari a lei cari. Avevo scritto in passato per lei e mi affascinava la sua voce così scura ma nello stesso tempo abrasiva, che ti resta addosso. In una delle ultime telefonate questo desiderio reciproco di collaborare mi ha portato a mandarle “Siamo In America”, il resto è stata la parte più facile. Molta gente è rimasta colpita dalla sua performance ma non io.

Al terzo disco che linea tracci dei Casablanca: sei soddisfatto? Speravi di più? Sincerità prego.

Per quanto riguarda questo disco siamo molto contenti del risultato, se guardo all’aspetto di risultati ottenuti da quando esistono i Casablanca direi che siamo ancora “ a credito “. La strada è molto dura ma affascinante. Vedremo a cosa porterà.

La scelta di non pubblicare l’intero album sulle piattaforme digitali, ma solo i singoli, è in polemica con chi? Oppure spiegami perché?

Non è polemica, è che se una persona vuole il disco se lo compra. L’idea che con 9.90 € al mese si abbia la discografia mondiale sul telefono mi fa rabbrividire (92 minuti di applausi, ndr). Usiamo anche noi le piattaforme digitali, ma non volevamo regalare subito un lavoro che è stato lungo e felicemente faticoso.

Quando possiamo vedervi in tour?

Le prime due date di Milano e Roma sono state di presentazione del disco, da settembre inizieremo a pubblicare quelle del tour, speriamo di farne tante.

Casablanca:
Max Zanotti – voce, chitarra (2014 – presente)
Antonio Mesisca – basso (2021 – presente)
Stefano Facchi (batteria (2014 – presente)
Rosario Lo Monaco chitarra (2017 – presente)

Ex componenti; Fillippo Dallinferno – chitarra; Giovanni Pinizzotto (basso)

Discografia: 2015 – Casablanca; 2018 – Pace, violenza o costume; 2022 – Il lato oscuro