La schiettezza rock blues di Pietro Sabatini, oggi nostro ospite

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La copertina del suo recente album Il Cammino (edito dall’attiva Il Popolo del Blues) punta sulle sfumature del grigio, propone una strada che porta in dote il concetto di viaggio e quindi di evoluzione. Con in tasca la tessera dell’ANPI, il partigiano Pietro Sabatini è pronto ad emozionarci, saltellando tra il passato ed il presente, tra il blues ed il folk, tra la lingua inglese e quella italiana. Il suo precedente disco Past & Present / Passato e Presente mi ha molto colpito ed ho cercato di dargli una mano nel promuoverlo. Ora pubblica un nuovo progetto ed è logico chiedergli alcune cose di base e lo faccio mentre canticchio la sua canzone sulle belle partigiane …

Pietro buongiorno e mi sembra che lo sia per davvero: mi hai dato la copia fisica del tuo nuovo album. Come mai l’hai intitolato Il Cammino? Buongiorno Giancarlo. L’ho intitolato così, come la canzone del cd, perché componendola ho pensato alla mia vita, al mio “cammino” che mi ha portato fino a questo momento della mia vita e del mio percorso musicale, collegati del resto strettamente tra loro. Ma ho pensato anche al “cammino” che ogni essere umano compie, specialmente quelle persone che si interrogano sulla vita e cercano una vita più vera, più profonda ma non necessariamente più difficile. Dedicato all’umanità.

Quali le differenze sostanziali con i tuoi ultimi dischi? Mah è difficile dirlo, non saprei proprio! Quando compongo e quando registro non mi chiedo mai dove voglio andare, quale filone o quale moda voglio seguire, è l’istinto che mi indica la via, “il cammino”, parafrasando! Forse questo disco è un po’ più elettrico, credo.

Nel retro copertina vedo tanti nomi di amici che abbiamo in comune .. da Nicola Cavina a Michele Manzotti .. e poi Il Popolo del BluesEh il mondo è piccolo, la Toscana è piccola! Le persone che hai citato, e che conosci bene anche te, sono e sono state importanti per me. Con Nicola (fonico, ingegnere del suono) lavoro da circa 25/30 anni, fin da quando suonavo nei Whisky Trail, e direi che siamo maturati insieme, lavorando fianco a fianco. Michele (giornalista e colonna del Popolo del Blues) invece mi ha aiutato con la sua professionalità, umanità e affidabilità, a darmi visibilità con i suoi articoli e recensioni sui miei lavori e concerti. Il cd è dedicato a lui che purtroppo la scorsa primavera ci ha lasciati troppo presto!
Su dieci brani, quattro li hai cantati in italiano: è una formula che si ripete quella di alternare la nostra lingua all’inglese.. In realtà sono cinque e cinque perché il brano Sino alla Fine(End of Time) è cantato al 90% in italiano e solo due frasi in inglese, lingua sì vicino a me per il mio passato rock blues e musica irlandese ma anche per i miei anni di insegnamento della lingua inglese.

Cosa non sappiamo di Pietro Sabatini, sia come uomo che come artista? Che responsi ti aspetti da Il Cammino? Come ci suggerisci di ascoltarlo? Che domande complicate!!! Alla prima sinceramente non so cosa rispondere, credimi, non saprei cosa dire. Alla seconda rispondo dicendo che spero sia apprezzato per la sincerità, la schiettezza con cui l’ho concepito e portato a termine. Come ascoltarlo? Mah, mi piacerebbe venisse ascoltato con un po’ di attenzione e non superficialità.