La scomparsa del pianista Jerry Lee Lewis, l’ultimo re del rock’n’roll

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87 anni e molti passati a suonare il pianoforte anche con i piedi e sicuramente con molto impetto: per questo era detto il killer, perché il povero strumento poi usciva martoriato da ogni un suo concerto. Sottolinea il nostro coordinatore Giancarlo Passarella .. Ti ritrovi a canticchiare la celebre Great Balls of Fire e comprendi la sua carica contagiosa: ha un posto nella Rock and Roll Hall of Fame dal 1986 e uno nella Rockabilly Hall of Fame, e recentemente, anche nella Country Music Hall Of Fame ..
L’anno scorso al Porretta Soul Festival abbiamo visto il documentario Le Strade dell’Anima (di Giorgio Verdelli e Graziano Uliani) che ben descriveva l’humus su cui è nato un movimento musicale, di cui (sino al fine) Jerry Lee Lewis è stato un leader!


Il suo modo di suonare è stato influenzato dal vecchio pianista e cugino Carl McVoy, insieme ovviamente a ciò che ascoltava per radio e soprattutto dalla musica nera, che ascoltava presso la Haney’s Big House; in questo modo Jerry Lee Lewis ha potuto creare un suo personale stile, che consiste in un mix di rhythm and blues, boogie woogie, gospel e country music. La madre lo iscrisse nella Southwestern Assemblies of God University, un college cristiano in Waxahachie, Texas, convinta che suo figlio avrebbe dì lì in poi cantato solo per il Signore.