MarCloger, “Immerso ma non perso”: l’intervista

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Immerso nel verde delle colline del Prosecco di Conegliano incontriamo il cantautore trevigiano MarCloger (all’anagrafe Marcello Calogero) dopo la recente pubblicazione del suo ultimo singolo IMMERSO MA NON PERSO, brano molto intenso e particolare, soprattutto nel testo, all’interno del quale ci parla di uno “Stato d’animo perfetto”, e la cosa ci incuriosisce non poco.

Marcello, ci puoi approfondire il tuo pensiero?

«Guarda, in questo brano descrivo, attraverso la mia personale prospettiva, lo stato d’animo ideale ad accogliere le migliori riflessioni e le più efficaci introspezioni. Stato d’animo “perfetto”, appunto come dico nel brano, che si manifesta e si raggiunge in una particolare situazione, ovvero quando vengono a crearsi la particolare combinazione e la contestuale presenza di alcuni elementi: il suono della pioggia, l’acqua stessa presente nell’aria la quale, colpendo il terreno, produce effetti naturali, essenze che vengono rilasciate nell’ambiente e che producono sensazioni particolari, il tutto mescolato e quindi frutto di un crogiolo che favorisce appunto la meditazione ed una sensazione di benessere».

Inizi il brano cantando di un “rumore Bianco” che lava l’aria e la mente…

«Certo, il suono della pioggia che scende è conosciuto e denominato anche come “rumore bianco”, uno dei vari esistenti in natura, detto così perché è un suono che viene riprodotto sfruttando tutte le possibili frequenze udibili dall’orecchio umano e che, se fosse un colore, il nostro occhio lo vedrebbe bianco. Questi suoni hanno il potere di “bloccare” gli altri suoni circostanti della vita quotidiana (come il chiasso dell’urbanizzazione, ad esempio) agendo come uno scudo e portando, a chi lo sente, il beneficio di un’atmosfera rilassante; è un rumore che non disturba l’orecchio umano in quanto con frequenze al di sotto dei 70 db. Questa situazione che si viene a creare, in particolar modo nelle ore notturne ma non sono escluse le ore del giorno (ovviamente dipende dal luogo e dall’ambiente circostante), sono dunque le condizioni favorevoli e a mio avviso ideali dove, per i Pluviofili come me e per tutti coloro che hanno questo tipo di sensibilità, avviene la fusione degli elementi acqua/suono/aroma. Infatti l’acqua che cade e tocca il suolo, oltre ad infondere un suono che già di per sé, e dai più, viene spesso avvertito come rilassante, e quindi già genera un primo effetto benefico di tipo acustico, colpendo il terreno ne genera poi contemporaneamente un secondo, ovvero in questo “crogiolo del pluviofilo”, per l’effetto dell’acqua che tocca la terra, si producono e si miscelano alcune sostanze chimiche (l’ozono – il petricore e la geosmina) che, combinate fra loro, diffondono nell’aria il cosiddetto “profumo degli Dei”; fusione con la quale, attingendo man mano e ad ogni goccia percepita, si determina un stato d’animo particolare, l’abbandono di ogni ansia o angoscia».

E si percepisce l’assenza di ogni tipo di “minaccia esterna”, come recita la tua canzone…

«Esatto, mi riferisco ad esempio all’assenza degli stress quotidiani, mentre si creano invece distensione interiore ed un equilibrio particolarmente favorevoli all’introspezione ed all’attività meditativa, che a loro volta, praticate, “dissetano” l’esigenza di benessere che ognuno di noi rincorre da sempre».

Molto interessante, Marcello. Ma allora, per dirla con le tue parole, ecco che si crea una sinfonia che ti abbraccia, c’è un’armonia che aleggia nell’ambiente e toglie l’ansia a chi si ferma a meditare in questa situazione, giusto?

«Esattamente, e ad ogni goccia la distensione aumenta. Ecco che quindi la situazione che descrivo nel Brano diventa il viatico favorevole alla meditazione, che a sua volta infonde benessere interiore e maggior serenità nelle nostre relazioni sociali. In conclusione la meditazione effettuata in questa particolare situazione diventa un’attività importantissima. Attività che io pratico frequentemente e che consiglio a tutti vivamente di praticare, più spesso che si può. Naturalmente, ci tengo a ricordarlo, sempre senza mai perdere il contatto con la realtà che ci circonda, quindi: ascetici sì, ma contemporaneamente sempre connessi con la vita reale».

Immersi ma non persi, quindi…

«Devo confessare che non mi ero mai fermato a riflettere su ciò: in effetti molte volte, quando piove, mi sovviene una piacevole sensazione di serenità. Certo, non è solo la presenza della pioggia naturalmente ma, il profumo del Petricore che avverti nell’aria e che si diffonde dopo che la pioggia ha toccato il terreno, e che è una sensazione molto personale naturalmente, ognuno di noi ha la sua, ma diciamo in generale ci riporta allo stato più antico di noi stessi, ha un effetto rilassante che ci ristora perché è come un buon amico che appare e ti rievoca gradevoli sensazioni che hai vissuto».

E quindi qui sopraggiungono le endorfine al nostro cervello.

«Già, perché le endorfine sono sostanze chimiche prodotte dal cervello posto in una situazione di placida quiete . Queste infondono una riduzione dello stress ed una sensazione di benessere. Come vedi è tutto collegato. In particolar modo all’acqua».

L’acqua quindi, Marcello, certo. Il bene più prezioso che abbiamo sul pianeta ancora una volta protagonista della nostra esistenza e in questa canzone analizzata nella tua personale prospettiva.

«Proprio così. Il potere infinito dell’acqua, direi, forse uno dei pochi elementi presenti in natura, e al 75% anche nel nostro corpo, che ci pervade senza essere invadente e che, qualsiasi cosa tocchi non la macchia, ma se no c’è, non c’è più vita. Ciò nonostante il suo valore universalmente riconosciuto, io e non solo diciamo: quante volte e da quanto tempo diamo per scontato la sua esistenza? Quando invece la sua lenta evaporazione appare inarrestabile. Sappiamo forse dare il giusto valore a qualcosa solo quando questa comincia a mancarci? Allora forse è proprio vero che ognuno di noi deve imparare ad apprezzare di più la “sublime compagnia” dell’acqua nella nostra esistenza. Forse tutto ciò potrebbe contribuire sensibilmente a salvare l’umanità dall’abisso e dell’estinzione».

Certamente non posso che condividere, meditare quindi, tutti quanti e un po’ di più…

«Direi proprio di sì».

Grazie MarCloger del tuo tempo e di aver condiviso con noi le tue riflessioni.

«Grazie a te, e buona meditazione».

Biografia

MarCloger, originario di Conegliano Veneto in provincia di Treviso, abbraccia la musica come una costante compagna di viaggio nella sua vita, inizia il suo percorso formativo da bambino con lo studio di pianoforte classico. La formazione continua poi con le esperienze musicali Rock/Blues e Pop degli anni ‘80 e ‘90 con auto produzioni, sia come autore che compositore, fino all’approdo allo Swing negli anni 2000 con attività di Crooner su standard classici di F. Sinatra e M. Boublè. Accompagnato da una Big Band nelle esibizioni live, pubblica varie cover e nel contempo consegue una Laurea in Sociologia. Ripresa l’attività di autore, nel 2018, pubblica, How Long So Long (dedicata al Padre scomparso qualche hanno prima), seguita poi dalle produzioni pop JANET e Fidarsi di te. Varie le partecipazioni nelle semifinali di categoria ai contest di Sanremo New Talent, Promuovi la tua Musica e Tour music fest. Nel 2020 è la volta di LASCIACI, seguito poi da VOLATA VIA (2021), questa volta dedicata alla Madre perduta in piena Pandemia in una Rsa: ed ora Il nuovo ed ultimo singolo IMMERSO MA NON PERSO.