Positive emozioni musicali nell’incontro con Foffo Bianchi

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L’ampia sala dello studio Larione10 fa fatica a contenere le decine di persone accorse Sabato 10 Dicembre all’incontro per la presentazione del libro Storie di Straordinaria Fonia, edito da Bertoni. Nella foto vedete i protagonisti di questo evento: seduti ci sono Andrea Pellegrini, Francesca Gaudenzi, Foffo e Tommy Bianchi, mentre alle loro spalle Giancarlo Passarella ed Alessandro Salaorni. Manca solo Duccio Pasqua l’altro autore del libro, impegnato a Roma nella rassegna Più Libri, Più Liberi.
L’intero incontro è stato ripreso dalle telecamere di Mario Mariani e quindi presto dovremo vedere uno special, condito da alcune interviste realizzate.

Nei panni pippobaudiani parte Giancarlo Passarella e mostra alcune foto di Foffo da ragazzo nella banda musicale dell’Oratorio della sua Figline: è il colpo teatrale che fa stringere la bocca dello stomaco, ma che imposta l’incontro sui binari umanitari dell’emozione che avvince, allontanando le tossine cattive che ammorbano da anni il mondo musicale italiano. Fa fatica Rodolfo (detto Foffo) Bianchi a prendere la parola, perché quelle foto mancano anche a lui: un vigoroso applauso gli fa capire che tutti i presenti ora hanno le lacrime agli occhi, oltre che improvvisi brividi lungo la pelle.

Il pubblico attorno a me è assai variegato e va dai 15 agli 80 anni: ci sono perciò compagni di viaggio di Foffo, ma anche giovani musicisti e financo un neo laureato in Scienze Storiche che drizza le orecchie quando sente Giancarlo Passarella presentare questo libro come un documentario su delle pagine di cultura musicale, piuttosto che un diario o un compendio di dischi fatti! Annuisce Foffo e Francesca Gaudenzi conferma questa sensazione: è meravigliosa nel raccontare la perizia con cui il libro è stato pensato e scritto. Il tutto nasce da una intuizione di Elio e le Storie Tese che hanno invitato Foffo a scrivere qualcosa sulla sua vita artistica, dopo aver sentito raccontare tanti episodi quando erano il tour con lui, valente tecnico del suono dei loro concerti live. Le risposte che suo figlio Tommy offre, portano la discussione sulla dimensione familiare e sull’humus su cui lui è cresciuto: ci fa morire dal ridere immaginare quella ciabatta che vola dalla poltrona al televisore durante una visione di una puntata di un recente Festival di Sanremo. Anche un preciso Andrea Pellegrini risponde con episodi, ma soprattutto con analisi di quello che il modus operandi di Foffo: la valorizzazione della buona musica, perché concepita come cultura e comunicazione.

I nomi degli artisti famosi con cui Foffo ha vissuto si sprecano: si passa tranquillamente da Lucio Dalla a Rino Gaetano, toccando Claudio Baglioni piuttosto che The Trip o il Banco del Mutuo Soccorso. E’ Francesca Gaudenzi (che è autrice di testi comici soprattutto televisivi, quindi in apparenza lontana dal mondo musicale) che prende la curiosità di tutti i presenti e la fa sua, quando racconta l’emozione nei momenti in cui ha cominciato a raccogliere le notizie: se c’era un dubbio su una data o un disco, Foffo seraficamente ha preso il telefono ed ha chiamato Renato Zero, avendo subito la risposta cercata e nel pomeriggio arriva anche il suo testo che poi sarà l’introduzione al libro!
Purtroppo in tutto l’incontro emerge forte la differenza tra l’attuale discografia e quella del recente passato, abile nel costruire un humus su cui gli artisti potevano avere il tempo di emergere e far comprendere la propria originalità: Foffo e suo figlio (ma anche Andrea Pellegrini) sono pronti a credere in una rinascita della cultura musicale e proprio in quel momento ci accorgiamo che i due padroni di casa (Sergio ed Alessandro Salaorni) sono da sempre fedeli a questo credo. Lo dimostra il successo del documentario I Mille Cancelli di Filippo o un disco come Italia, America e Ritorno: tra il pubblico presente al Larione10 ecco sorridere Lorenzo Andreaggi, ma anche il compositore Pierfrancesco Nannoni che ha qualche copia in vinile della colonna sonora del film Fiabe Italiane. Sono copie numerate e da collezione, perché la discografia è cambiata ed il supporto fonografico non si vende, ma lo si usa come biglietto da visita. Un po’ come il libro Storie di Straordinaria Fonia, splendido viatico di una stagione che c’era e che ci sarà se si crede nella cultura che la musica porta: Foffo su questo è categorico, sennò … fa volare altre ciabatte! Se contattate il fiorentino Larione10, potete anche farvi mettere da parte una copia del libro e passare a ritirarla, godendo con gli occhi di un luogo dove musica e cultura vanno da sempre a braccetto!