Daniele De Gregori lancia Luglio e Milano

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È Luglio e Milano la focus track di Cura, il nuovo album di inediti di Daniele De Gregori, cantautore che si è conquistato un posto di tutto rispetto nella nuova generazione della canzone d’autore italiana, con la vittoria di premi prestigiosi e una scrittura efficace ed originale. «18 luglio 2020, ore 23.00. Sono sul balcone di un appartamento di Milano, ho appena vinto “L’Artista Che Non C’era” al CPM”, racconta De Gregori, “Con me i miei amici musicisti che mi hanno letteralmente tirato fuori dall’oblio in cui mi ero confinato, producendo con me due nuovi brani con un nuovo approccio, un nuovo spirito e un nuovo sound. Mi avevano urlato che potevo esprimere ancora qualcosa di diverso, che non era finita, che se necessario mi avrebbero accompagnato fin sul palco se io non avessi avuto più la forza di farlo. “Hanno avuto ragione loro”, questo continuavo a ripetermi su quel balcone e questo è quello che racconta il brano, vero testamento del disco. “L’unico segreto che può confessarti veramente un uomo è – non mi sono salvato da solo“». Tutti cercano una cura, per il male di vivere, per la malattia, per il dolore, per l’amore. Questa ricerca può essere salvifica oppure una terribile distrazione che allontana da sé stessi.

L’album, in uscita giovedì 13 aprile per Goodfellas, è figlio di un periodo antropologicamente unico in cui alcune consapevolezze hanno subito un’accelerazione repentina. Mentre il mondo globalizzato cercava una cura, si scopriva giorno dopo giorno che non poteva esistere senza collettività, così uscire fuori da sé stessi, combattere i propri pregiudizi, cercare il vaccino per il proprio ego era l’unica via d’uscita. ‘Cura’ è un disco che racconta di un abbandono attraverso 8 passaggi sviluppati in 3 atti (anni). L’abbandono faticoso di una parte di sé, quella più egoriferita, mai autocritica, pugnace, (auto)conservatrice e spietata (Sempre la stessa canzone/ Le case mangiate dal sale). In seguito, l’abbandono doloroso e necessario di un affetto, l’accettazione dell’inaccettabile, l’imparare a ridere diversamente (Qualcosa di me/Nebraska).
Infine, il dolce abbandono all’altro, la consegna della propria vita in mani diverse per poi vederla tornare migliore (Luglio e Milano/ Eleonora/ Cruise Control). In mezzo vive ‘Il re del mondo’, capolavoro di Franco Battiato (che non a caso cantò ‘La cura’), legame superiore che tiene insieme le vicende materiali, a riportare la riflessione verso termini assoluti. Una voce intangibile che soffia il ricordo di qualcosa di più alto. C’è dell’altro, noi siamo altro.