Jazz Is Dead festival a Torino dal 21 Aprile al 9 Giugno

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Questa sesta edizione prevede quattro location, sette palchi e settantuno artisti, provenienti da dieci paesi diversi. E’ un’edizione trasversale e indefinibile con Eiko Ishibashi & Jim O’Rourke | Irreversible Entanglements | Mabe Fratti | Boris | C’mon Tigre | Pan Daijing | Moin (Raime + Valentina Magaletti) | Shackleton | Sarah Davachi | Lalalar | Nziria | Leya | Brandon Seabrook + Cooper-Moore + Gerald Cleaver | Gabriele Mitelli + John Edwards + Mark Sanders | DayKoda 4tet | Orchestra Pietra Tonale | Upsammy | Marlene Ribeiro | Dualismo Sound & Pho Bho Records | Sunny Levi | Stefania Vos | Emisfero by MagdaClan | Live visual by LSDR. È altissima la percentuale femminile e di artist* queer che si incontrano a Torino in un confronto generazionale non indifferente: tradizione e giovane avanguardia futuristica sembrano convivere in perfetta armonia, strumenti classici e sofisticati software di elaborazione del suono e dell’immagine condividono il palcoscenico senza stonature (se non volute).
Sottolinea il nostro coordinatore Giancarlo Passarella .. Chapeau a chi ha concepito questa sesta edizione: il calendario vasto va analizzando visitando il sito ufficiale. In risposta ai tempi contemporanei, ma con la spontaneità artistica che guida la direzione di Jazz is Dead, quest’anno la trasversalità è più che mai garantita ..

Anteprima il 21 Aprile al CAP10100, dal 26 al 28 Maggio il festival sarà al BUNKER, evento extra il 3 Giugno al CINEMA MASSIMO, con epilogo il 9 Giugno al PLANETARIO DI TORINO.
La sesta edizione di Jazz is Dead! si preannuncia una interrogazione che compare sulla locandina .. Chi Sei?.. Sin dalla immagine guida, che mostra un essere umano allo specchio che si vede corvo, quel corvo che è il simbolo e mascotte del festival, si evince uno sguardo nuovo e altresì un’attenzione profonda verso l’uomo, inteso come identità nella sua indefinibile complessità. E così il festival, come un essere in continuo mutamento, si fa sempre più libero e fluido. Non c’è un solo artista che possiamo descrivere con un solo genere. Fluidità e contaminazione garantiscono al corvo un volo libero verso qualcosa di nuovo, senza forme prestabilite e senza dogmi.