Talèa: dal folk a X Factor, ora un disco “dove ho voluto sperimentare” sotto l’egida di Flavio Ferri e Antonio Aiazzi.

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In occasione dell’uscita di “Aura”, l’album d’esordio di Talèa appena uscito per Vrec (a breve la nostra recensione), abbiamo intervistato Cecilia per scoprire come si è evoluto il suo percorso dopo un EP in inglese e la partecipazione a X Factor 2022 che l’ha fatta conoscere al grande pubblico (grazie alla cover dei CCCP “Amandoti”).

Talèa (alias Cecilia Quaranta)

Ciao Talèa,  ti abbiamo scoperto come folk singer in inglese nel tuo EP d’esordio “Tales” (la recensione). Ora il nuovo album è un concept su un particolare mal di testa, totalmente in italiano e con sonorità più elettroniche . Come è nato questo cambiamento?

Ciao! Nell’ultimo anno ho incontrato persone, suoni, situazioni differenti da quelle alle quali ero abituata. Queste contaminazioni hanno generato in me la voglia di sperimentare e di cercare elementi nuovi con i quali interfacciarmi. Tutto è nato da lì.


Come hai scoperto di soffrire di “Aura”?


Ho scoperto di soffrire di emicrania con aura nel 2017. All’improvviso è arrivato un attacco e non avevo idea di cosa stesse accadendo. Dopo vari controlli ho dato un nome a questo disturbo e ho scoperto che anche altri membri della mia famiglia ne sono affetti.

La maggior parte di noi con il mal di testa non riesca a far nulla….tu invece sei riuscita a scriverci un intero disco. Qual è il tuo segreto?

L’attacco di cefalea con aura è un’esperienza pazzesca. Può essere molto spaventoso, ma se lo si guarda sotto una prospettiva diversa può essere anche molto figo. In fondo si tratta di un momento in cui la mente è libera di andare, di cercare espressione senza inciampare in sentieri razionali. Il segreto è dare una possibilità a quello che ci succede pensandolo in maniera differente. Dietro ogni cosa che facciamo o che ci succede si nasconde un’occasione. 

Come sono nati i brani? In passato ti abbiamo visto anche a X factor con la tua fedele chitarra.

I nuovi brani sono nati in maniera particolare, ognuno a modo proprio, attraverso la sperimentazione di tecniche diverse. Mathilda, la mia chitarra, è sempre con me. Anche nei nuovi arrangiamenti e soprattutto durante i live. 

Talèa a X Factor 2022


Come ha influito la produzione di Flavio Ferri nelle scelte degli arrangiamenti?


Flavio è molto presente in questo disco. Sono molto contenta di aver lavorato con lui, sia a livello personale che artistico. Abbiamo messo a fuoco insieme i passaggi dell’album e il suono che stavamo cercando. Flavio ha influito molto nella ricerca di un suono elettronico che non risultasse banale o scontato e che mettesse in risalto il concetto del disco.  Senza di lui sarebbe stato un lavoro sicuramente molto diverso.


In “Sconnessi” e “Amandoti” c’è un grande ospite: Antonio Aiazzi, storico membro dei Litfiba. Come vi siete conosciuti?

Ho conosciuto Antonio a Bassano del Grappa: Flavio, Antonio, Gianni Maroccolo e Mariano de Tassis si sarebbero esibiti in “Mephisto Ballad” e a me era stata data la grande possibilità di suonare in apertura. Ho incrociato Antonio prima in camerino, poi durante il mio sound check, quando si è avvicinato accennando al piano il riff di uno dei miei pezzi (“Dancing Mind”, brano contenuto in “Tales”). Il riff gli era piaciuto. Figuriamoci, io ero schizzata in orbita già al “ciao”. Abbiamo scambiato due parole a cena, mi ha raccontato della Residenza Artistica Marchionneschi, a Guardistallo, della quale si occupa e che qualche mese dopo ci avrebbe fatti rincontrare. Proprio a Guardistallo sono nate le collaborazioni in “Sconnessi” e in “Amandoti”.


Qual è la canzone del disco a cui sei più affezionata?

All’interno di questo album si racconta un viaggio all’interno dell’attacco di aura, quindi ogni brano ha un proprio ruolo specifico e di conseguenza un’importanza inconfutabile. A livello affettivo, però, “Sconnessi” è il pezzo che mi rende più orgogliosa sia a livello musicale, che a livello di testo, che, appunto, per la presenza del piano di Antonio. “Sconnessi” è la descrizione di un momento precisissimo di realizzazione. È stato il punto cardine del disco sin dal giorno zero.


Grazie del tempo ed in bocca al lupo per tutti i tuoi progetti.

Grazie a voi! Viva il lupo!!