Il film su Joan Baez inaugura il 64° Festival dei Popoli a Firenze

Tempo di Lettura: 3 minuti


Sabato 4 Novembre la prima nazionale di I Am a Noise, definito un ritratto schietto di Joan Baez che racconta una lunga carriera come paladina dei diritti, ma anche di storie tenute lungamente private. La 64esima edizione del Festival dei Popoli (in programma a Firenze dal 4 al 12 Novembre) con la sezione musicale Let the music play, tutti in prima italiana) parte con un documentario su Joan Baez (invitata al festival) e chiude con la presenza di Pete Doherty passando per la presentazione di Anton Corbijn e del suo documentario Squaring the Circle (The Story of Hipgnosis). Sottolinea il nostro fondatore Giancarlo Passarella .. Un programma variegato e dai tanti colori per questa 64esima edizione: è ovvio che la partenza con Joan Baez è uno sprint unico che ci porterà a conoscerla meglio, partendo dalle sue frequentazioni con Bob Dylan, Martin Luther King, Bill e Hillary Clinton .. per arrivare ai due brani di Gianni Morandi che lei ha cantato in italiano o alla sua emozionale versione di Brothers in Arms, capolavoro dei Dire Straits ..

Dalla voce e i ricordi inediti di Joan Baez in I Am a Noise di Miri Navasky, Maeve O’Boyle e Karen O’Connor, alle copertine iconiche degli album rock (Pink Floyd, Led Zeppelin, Wings, Peter Gabriel) create dallo studio Hipgnosis in “Squaring the Circle” di Anton Corbijn, in volo poi da Melpignano a Mosca (con i CCCP – Fedeli alla Linea riuniti per l’occasione) nel folle viaggio che squarciò la cortina di ferro a suon di punk in “Kissing Gorbaciov” di Andrea Paco Mariani e Luigi D’Alife. E ancora, “Pete Doherty: Stranger in My Own Skin” di Katia deVidas, sull’iconoclasta cantante britannico in lotta con il mondo e con se stesso, ripreso dalla sua compagna e regista, e “ANTI-POP”, ritratto di Cosmo, artista sfuggente e fuori dalle logiche mainstream al centro del lavoro realizzato da Jacopo Farina. Ma anche la vita senza filtri tra i pianisti del concorso di musica classica dedicato a Chopin in “Pianoforte” di Jakub Piątek e nell’America negli anni di Trump al fianco di chi prova a costruirsi il proprio successo in “Caiti Blues” di Justine Harbonnier. E’ il meglio del documentario musicale internazionale in prima visione alla 64esima edizione del Festival dei Popoli, rassegna internazionale del film documentario, in programma a Firenze dal 4 al 12 Novembre presieduto da Vittorio Iervese, per la direzione artistica di Alessandro Stellino e quella organizzativa di Claudia Maci. I 7 film fanno parte della sezione “Let the Music Play” a cura di Emanuele Sacchi.

La 64° edizione del Festival dei Popoli è realizzata con il contributo di Europa Creativa Media, MiC – Direzione Generale Cinema, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Sistema Toscana, Città Metropolitana di Firenze, Fondazione CR Firenze e Publiacqua. Il Festival dei Popoli fa parte della rassegna 50 Giorni di Cinema a Firenze che è parte del Progetto Triennale Cinema, sostenuto dal Ministero del Turismo, dalle istituzioni locali e realizzato grazie al Protocollo d’Intesa tra Comune di Firenze, Regione Toscana e Fondazione Sistema Toscana, Fondazione CR Firenze, Camera di Commercio di Firenze.