Anche Mozart Copiava e Plagiava i Beatles, nuovo libro di Michele Bovi

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Per le Edizioni Minerva pubblicato il nuovo libro di questo importante giornalista e autore televisivo (come TecheTecheTe’ e Segreti Pop per la RAI), di cui da anni apprezzo lo spirito da Sherlock Holmes e l’indubbia cultura musicale. Michele Bovi ha dichiarato .. Per gli antichi ma sempre più attuali dilemmi del plagio, diverse testimonianze raccolte in questo libro convergono nell’indicare alcune soluzioni. Se da una parte il concetto di proprieà privata non appare più compatibile in un contesto di cultura di massa, dall’altra è impensabile disarmare la protezione dell’opera dell’ingegno. C’è una via di mezzo dettata da esperienza e lungimiranza che suggerisce di alleggerire .. Alcuni suoi libri sono continua fonte di riflessione, come nel caso di Ladri di canzoni (Hoepli 2019), perché il plagio non risparmia nessuno ed è subdolo, pianificato, storico: se nello showbiz c’è dolo è giusto dirlo, se il crimine organizzato (italiano e non) ci sta sguazzando è bene scriverlo chiaramente. Su questo terreno, si muove anche il suo nuovo libro in cui si da continuità da Mozart ai Beatles, riflettendo se tutto quello che hanno prodotto è originale o se alcune riscritture arrivano a toccare la copia ciclostilata ed adesso le insidie delle nuove tecnologie (in primis ChatGpt) rappresentano la nuova frontiera da esplorare.

Il focus del nuovo libro di Michele Bovi è la storia non solo dei celebri plagi ma anche dei plagi inconsapevoli che hanno caratterizzato il mondo della musica .. Proprio uno dei Beatles, George Harrison, ha contribuito alla giurisprudenza specifica con la sua condanna del 1976 per la canzone My Sweet Lord copiata da He’s So Fine. Il giudice distrettuale di New York Richard Owen, un singolare magistrato in quanto uomo di legge ma anche pianista e compositore di musica classica, motivò sentenza con la formula plagio inconsapevole .. Il libro perciò ci incuriosisce, anche per la presenza di contributi scritti di Giorgio Assumma, Girolamo De Simone, Vincenzo Mastronardi, Nicola Battista, Gianpietro Quiriconi: la disanima effettuata da Michele Bovi è adeguata ai nostri tempi ed è perciò meno romantica di quella che un quarto di secolo fa (per Laterza) ha scritto Francesco Tateo, anche se il libro Riscrittura come interpretazione – Dagli umanisti a Leopardi rimane un caposaldo dell’interpretazione implicita nell’opera di recupero .. inconsapevole o dolosa!