L’appello del mondo del cinema e del settore audiovisivo: “Vogliamo che ci sia ancora un domani”

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Vogliamo che ci sia ancora un domani”. Anche l’Associazione Compositori Musica per Film (ACMF) si è unita al ‘grido’ di tutta l’industria cinematografica e audiovisiva indipendente, che nella mattinata di venerdì 5 aprile ha riempito cinque sale del Cinema Adriano a Roma con la partecipazione di 23 associazioni di categoria e 1500 persone. “Non per battere cassa – ha spiegato il produttore Andrea Occhipinti, fondatore di Lucky Redma per raccontarci e fermare una narrazione sbagliata sul cinema. Chiediamo velocità alla pubblica amministrazione, andata in ‘crash’ per la tanta produzione. Vogliamo che ci sia una crescita omogenea e una distribuzione più equilibrata”.

La filiera cinematografica e audiovisiva italiana è composta da oltre 9 mila imprese e negli ultimi anni ha generato un’occupazione diretta di oltre 65 mila persone e 114 mila occupati nelle filiere connesse. In Europa, l’Italia è il quarto mercato di riferimento, il terzo per produttività dopo Germania e Francia. Si tratta di un settore dinamico con elevata occupazione giovanile e femminile e con competenze digitali e linguistiche avanzate, che produce effetti economici e occupazionali importanti e qualificati, con un moltiplicatore industriale stimato in 3,5 (fonte Cassa Depositi e Prestiti). Ma la situazione oggi è in stato di emergenza, come denunciano gli organizzatori dell’evento durante la conferenza stampa dell’incontro “Vogliamo che ci sia ancora un domani”: “Oggi questa industria si sta fermando. A fronte della contrazione del mercato e del blocco dei fondi pubblici, molte produzioni italiane sono sospese o rinviate. È necessario sbloccare il tax credit, anche per supportare la produzione indipendente, che è la più colpita. Inoltre, anche gli investimenti esteri rischiano di essere dirottati in altri Paesi in assenza di chiarezza su risorse, regole e tempistiche”. È stata poi avanzata la questione dei contributi selettivi per i progetti audiovisivi, assegnati sulla base di una commissione “che deve avere curricula di provata competenza (sceneggiatori, registi, produttori, selezionatori di festival, lettori di sceneggiature per tv e piattaforme, nda) e con conseguente retribuzione e non su base volontaria come avviene ora”. All’incontro, che ha visto tra i presenti i registi Marco Bellocchio, Francesca Comencini, Paolo Sorrentino e Paolo Virzì e gli attori Pier Giorgio Bellocchio, Fabrizio Gifuni, Valeria Golino, Jacopo Olmo Antinori e Vittoria Puccini, riflettori puntati anche sul tema dell’animazione e sull’esigenza di dare un futuro ai cartoni animati ‘made in Italy’.