Roberto Ottaviano – Eternal Love People (Dodicilune Ed560)

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Undicesimo lavoro del sassofonista con l’etichetta salentina di Maurizio Bizzochetti. Si basa su concerti live tra Umea (Svezia 2023), Torino (2023), Ljubiana (Slovenia 2023), Ginevra (Svizzera 2022), Tampere (Finlandia 2022), Udine (2023) e Lugano nel 2022, così come vi avevamo parlato in un nostro precedente articolo. Se allora diciamo che Roberto Ottaviano è apprezzato a livello internazionale, ora ne abbiamo la prova provata! Ma l’intero progetto si fa apprezzare sin dalla comunicativa copertina che l’autore Francesco Chiacchio ha intitolato People: le facce che emergono dalle differenti impronte digitali, rendono sinergica la sua mission che è semplicemente rappresentata dall’aggettivo popolare, nel senso nobile del termine. Quasi con una connotazione gramsciana, People è la musica per il popolo, cogliendo dal popolo le sue emozioni.. dando per scontato che anche Roberto Ottaviano abbia avuto i suoi brividi nel percepire l’amore che giungeva da questi differenti tipi di ascoltatori europei. E di amore dobbiamo anche parlare tra lui e Bizzochetti, perchè oltre dieci di collaborazione superano la media di molte relazioni sentimentali! Lo stesso artista (nelle note di accompagnamento del booklet) scrive che … L’umanità è un microcosmo nel cosmo ed agisce in modo inaspettato così come prevedibile, con dei voli pindarici di bellezza e continui tuffi negli abissi più orribili, rinnegando sé stessa e quindi trasformandosi in qualcosa di disumano… La formazione con cui Roberto Ottaviano (sax soprano) ha affrontato questi due anni di tour è di gran lignaggio: Marco Colonna (clarinetto basso), Alexander Hawkins (piano), Giovanni Maier (contrabbasso) e Zeno De Rossi (batteria). Il brano che preferisco dell’intero album è Niki, dedicata al grande Lauda: è un melting pot tra l’adrenalina che la velocità offre ed i momenti pacati della pure riflessioni, con attimi in cui il jazz si fa propedeutico e dannatamente curativo per l’animo umano. Financo divertente Gare Guillemans, brano nato dalla mente del pianista olandese Misha Mengelberg: si narra fosse ispirato ad una vecchia stazione ferroviaria belga, piena di tettoie sorrette da colonne in ferro arrugginito e che miscela (con certosina alchimia) il blues di New Orleans con un Roberto Ottaviano davvero ispirato nelle sue introspezioni musicali da lettino freudiano.

Tracklist di questo disco: At the wheel well, Mong’s speakin’, Hariprasad, Callas, Niki, Gare Guillemans, Ohnedaruth, Caminho das aguas.