Particolarmente enfatica (e greve in altri momenti) la colonna sonora composta da Franco Eco, qui fotografato con me ad un seminario tenuto qualche anno fa a Roma.
Samosely sono i residenti nella zona di alienazione di 30 chilometri che circonda le aree più fortemente contaminate vicino alla centrale nucleare di Chernobyl in Bielorussia e Ucraina: una tragedia tremenda, ma per certi versi dimenticata! Citando Pierangelo Bertoli, Chernobyll, è stata quella chimica lebbra che dovevamo attenderci, argomento quanto mai attuale se pensiamo a questi ultimi 2 mesi di pandemia. Domenica 26 Aprile, in occasione del 34esimo anniversario della tragedia di Chernobyl, Rai1 trasmetterà in esclusiva il documentario Samosely – I residenti illegali di Chernobyl, scritto e diretto da Fabrizio Bancale.
Andrà in onda all’interno di Speciale Tg1 alle 23,30 e mi piace sottolineare come le musiche originali siano quelle del giovane compositore Franco Eco, il quale ha dichiarato .. Sono particolarmente legato alla terra ucraina, alle sue ferite sofferte e alla lunga e straordinaria tradizione. Questo lavoro musicale prende forma grazie all’indagine sensibile di un autore come Fabrizio Bancale, rivolgendo la sua attenzione all’uomo che resiste oltre alla disgrazia. I tempi moderni, la pandemia e la cura del nostro pianeta non possono che sovrapporsi ad un disastro come quello di Chernobyl, ricordandoci che molto ancora abbiamo da riordinare..
Parole sagge e che diventano anche attualità. Sottolinea infatti Franco Eco, residente a Roma ma assai legato alla sua natia Cosenza .. Oggi come non mai sono necessari questi “documenti” filtrati dall’arte e dalla creatività, dalla narrazione musicale. Molti compositori si sono confrontati con il paesaggio sonoro di Chernobyl, pochi sono riusciti ad indagarne lo spirito. Pensiamo sempre a quella catastrofe del 26 Aprile 1986, anche in maniera immaginifica, dimenticando i residenti illegali che continuano ad abitarvi. La colonna sonora del documentario Samosely. I Residenti illegali di Chernobyl di fatto ha due tipi di narrazione che mettono in contrappunto l’ambiente e l’uomo che lo abita. Nella prima parte della colonna sonora sentiremo un’onda distruttiva, in cui il tipico suono del contatore Geiger si evolve in musica, decontestualizzando il nascosto, l’invisibile e l’impercettibile all’orecchio (o all’occhio?) dell’uomo. La seconda parte della colonna sonora invece ha un sapore dolce-amaro, malinconico. Si rivolge infatti a coloro che hanno scelto di vivere nella “zona di alienazione” resistendo al tempo, alle radiazioni e al cambiamento. Alienati, appunto. Alieni sulla propria terra. Ci sarebbe molto da imparare dai residenti illegali di Chernobyl; la musica insieme alle immagini narrano per non dimenticare, per traghettare un infestato testimone alle future generazioni ..
Da un punto di vista storico, grazie al documentario scopriremo che (ad una settimana dalla catastrofe, durante i drammatici giorni dell’evacuazione imposta dalle autorità sovietiche) alcuni uomini e donne si oppongono a quella che loro vivono come una deportazione forzata.
Rivendicano il diritto di vivere e morire nelle loro case. Così, sfidando le radiazioni si reimpossessano nuovamente delle loro abitazioni che sorgono a pochi chilometri dal reattore esploso.
Samosely – I residenti illegali di Chernobyl è stato presentato per la prima volta nel 2017 al Pesaro Doc Festival diretto da Luca Zingaretti, ha vinto il Gran Premio della Giuria di Qualità al Social World Film Festival e premiato come miglior lungometraggio al “Premio Fausto Rossano”.
Colonna sonora edita da Alabianca Group in streaming e in vendita nei migliori store digitali.
Samosely – I residenti illegali di Chernobyl, documentario con la colonna sonora composta da Franco Eco: sarà Domenica 26 Aprile all’interno di Speciale Tg1.
Tempo di Lettura: 3 minuti