Mis sueños son irrenunciables, obstinados, testarudos y resistentes: il ritorno discografico di Marco Colonna & Noise Of Trouble

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Siamo curiosi di poter ascoltare e recensire questo nuovo disco (disponibile in vinile e digitale dal 6 Novembre 2020), perché l’anticipazione con il brano Sanza (anche nel versione videoclip) ci ha davvero ammaliato. La cosa interessante di questo progetto è segnalare che Noise of Trouble diventa una sorta di ensemble allargato, dove troviamo sempre Luca Corrado (chitarra baritona) e Cristian Lombardi (batteria) affiancati da interventi di alcuni ospiti tra cui il sax soprano di Roberto Ottaviano ed il rapper RD. Il disco uscirà per Niafunken – music & cultures.
Una citazione di Luis Sepulveda per introdurre questo nuovo album, l’evoluzione di collaborazioni attive anni ma che assumono oggi una nuova forma. Parlare di comunità attraverso un processo iconico di persone che stimolano la percezione della bellezza e della resistenza.

Un album con un’attitudine resistente e una visione collaborativa nonostante sia stato concepito e registrato durante il periodo di lockdown. Questi limiti hanno posto nuove sfide, superate con l’utilizzo di strumenti di diversa origine e provenienza. L’elettronica incontra il suono della stanza e di percussioni africane, o ancora suoni concreti, realizzati utilizzando semplici scatole di carta.
Racconta un soddisfatto Marco Colonna .. Ripensando le molte sfaccettature del mondo di fuori la mia casa è venuto naturale mettere insieme il suono dei miei strumenti, i ritmi che mi porto dentro ed un’organizzazione compositiva che trovasse negli interventi a distanza una linfa di confronto e stimolo per una musica che nella mia testa è ibrida, poetica, irrinunciabile. Per cui a volte la scrittura per ensemble di clarinetti sfocia in un duo libero e furente, in altri momenti mi metto in gioco incontrando un cantante hip hop, una canzone o una parte di essa… Allora capita di inseguire e costruire i suoni che si hanno in testa, come in “Paperbox” dove la batteria è realizzata con scatole di cartone e metallo, e anche di inseguire il contrappunto e la manipolazione melodica di un brano imprescindibile come “El derecho de vivir en paz” di Victor Jara. Ho aperto la finestra, immaginando un mondo al di fuori che rispettasse di più la vita umana, il suo poter essere poesia. Ed ho provato a costruirlo in musica, immaginandolo insieme a persone meravigliose che non hanno permesso alla chiusura di prendere il sopravvento sulla loro capacità di lavorare con gli altri..