Lo spezzino Gabriele Deliperi (in arte Dheli) ed il sincretismo della musica anni ’80

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Giovedì 17 Settembre era in finale della quarta edizione di BMA Bologna Musica d’Autore. Veniva giornalisticamente annunciato come giovane cantautore ..” innamorato del suono del pop degli anni 80“. Ora la nuova scommessa discografica che lui stesso (nel lanciare il bel videoclip prodotto) ha così descritto .. Future Vintage non è solo un brano: Future Vintage è quello che sono. Dopo aver passato anni a essere la brutta copia di altri e a cercare me stesso, finalmente ora ho trovato la mia strada. Ho avuto il coraggio di scrivere all’interno di un brano tutto ciò di cui avevo paura. Future Vintage è il brano che rappresenta appieno il mio progetto..
Esce per Indieca Records, mix e master sono di Icaro Tealdi (Icarus Studio), produzione di Macs (Massimo Forni), con servizio fotografico curato da Matilde Tortorelli.

Il futuro comincia dal passato. Dheli torna carico a mille con un brano che già dal titolo è un manifesto programmatico: Future Vintage è una canzone che definisce appunto gli ideali e l’estetica di un genere innovativo… e retrò. Una sorta di sincretismo fra elementi sonori tipici della musica anni ’80 e le evoluzioni più recenti del panorama musicale, senza paura di spaziare (e di non lasciarsi rinchiudere) fra rap, dance, pop e rock. È questa una prima definizione di cosa sia il future vintage, e sul nuovo singolo omonimo Dheli raddoppia la posta districandosi tra ritornelli catchy, elementi sonori e concettuali punk, vintage, dance e sostanzialmente tutto quello che l’estro suggerisce, perché come dice l’artista nel ritornello, vuole cantare le canzoni che gli pare, senza farsi rinchiudere in schemi e concetti preimpostati. Nel brano Dheli gioca anche a prendersi poco sul serio, a guardare con un po’ di ironia la realtà musicale contemporanea, e a sperimentare con la musica e con le parole, perché il fine ultimo di tutto questo non può che essere quello di divertirsi, invece che cercare spasmodicamente il successo e farsi divorare dai meccanismi spersonalizzanti che portano a una fama tanto agognata quanto effimera. Dheli però musicalmente fa sul serio, e con il suo future vintage ha un obiettivo importante da prefiggersi: convincere tutti che non solo stiano tornando in auge le sonorità della dance anni ’80 (e tiene a sottolineare la parola “dance”, perché le sonorità generiche degli Eighties sono di nuovo in circolo già da qualche tempo, specialmente nell’indie e questo lo sappiamo tutti bene), ma che la dance tornerà stabilmente anche in Italia, e con i suoi brani ce lo vuole dimostrare. “E sapete perché? Perché il futuro è vintage”, conclude Dheli strizzandoci l’occhiolino.