Roberto Kunstler con Davanti alla Fine del Mondo

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Nel relativo videoclip Ottavia Pojaghi Bettoni e Roberto Kunstler sono A e B, in mezzo ad una Roma in piena emergenza sanitaria. Momento importante per Kunster, la cui amicizia/collaborazione con Sergio Cammariere è nata casualmente. Come ci ha raccontato due anni fa in una intervista con il nostro Giuseppe PanellaDurante il mio girovagare per l’Italia suonando in ogni dove a un certo punto mi fermai a Roma, formai la stress band per suonare dal vivo nei locali, soprattutto all’Horus Club in Piazza Sempione. I miei amici Gianmarco Tognazzi e Luca Lionello diventarono per un breve periodo i miei agenti. Il primo ingaggio lo trovò Jimbo (Gianmarco) e fu proprio il matrimonio della sorella di Roberto Kunstler all’Hotel Majestic in via Veneto. Era il 1992 ..

Il video di Davanti alla fine del mondo viene pubblicato in coincidenza con l’ingresso definitivo nella famosa “Era dell’Acquario”, quella che già si cantava nel celebre musical “Hair” del 1967. Il video è un racconto parallelo e accelerato di uomini e destini. Dove l’amore alla fine trionfa sempre, ma più che altro vuole essere ulteriore riflessione a contrasto dello stordimento dei tempi che stiamo vivendo. Un modo per tornare a guardarsi negli occhi parlando un linguaggio semplice e potente, non sempre verbale, dove si inseriscono pause, assenza di rumori (di fondo) e spazi di Libertà. Un video che parte dalla frenesia dell’oggi e invoca il silenzio: quell’antica “pace del mare lontano”. Un uomo e una donna, quello che sempre resta alla fine davanti ad ogni scossa del mondo. Girato dallo stesso Roberto Kunstler, con uno stile da vero e scanzonato filmaker: girato in parte nel parco di Villa Sciarra. Un’oasi di verde nel quartiere Monteverde vecchio a Roma molto amata da Kunstler. Con l’amica e poeta Ottavia Pojaghi Bettoni nella parte di B, in dialogo con A, interpretato nel video dallo stesso Kunstler. Il testo è liberamente ispirato all’omonimo libro (e racconto) del filosofo Mauro Cascio, dove A e B sono i protagonisti di una “fine del mondo” in una sorta di Babele al contrario, dove non sono più gli uomini a non comprendere il linguaggio, ma le parole stesse a sgretolarsi, fino a perdere il loro significato. La canzone è brevissima, fulminante, come una freccia. Anticipa l’uscita di un EP di inediti che prenderà lo stesso titolo: Davanti alla fine del mondo. Un lavoro che si vede nella filosofia il suo volano di ispirazione. La filosofia mescolata alla storia. Nato dall’incontro, veicolato dall’amico giornalista e politologo Massimo Ricciuti e con il già citato filosofo e storico delle religioni Mauro Cascio.