Renzo Rubino dopo il docu-film sul suo festival, grida il suo Lasciami Stare

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Due estati fa con Dolcevita raccontava le contraddizioni del vivere in una terra meravigliosa come la Puglia, bellissima e dannata. Ora riflette sulla pandemia ci sta obbligando a passare più tempo con noi stessi. Ed ha dichiarato .. Più o meno in questo periodo, nel 2020 cominciava il lockdown nazionale. Come tutte le situazioni “estreme”, questa condizione ha costretto tutti a fare i conti con i propri limiti ma anche con le proprie virtù, con il coraggio e con le paure, con spazi piccoli che devono diventare enormi per poterli trasformare in “MONDO”. Il cielo, che non si può che guardare dalla finestra, diventa più limpido che mai e il frastuono della città diventa silenzio. Il sentimento che lega tutto questo è la Malinconia, che è la Felicità di essere Tristi…
Un brano, scritto interamente da Rubino, che grazie al tocco di Mauro Ottolini, all’arrangiamento dei fiati, e di Andrea Beninati, all’arrangiamento della sezione ritmica, riesce a trasmettere tutta la malinconia, i dubbi e le domande sul futuro che ognuno di noi si pone dall’inizio della pandemia.

Venerdì 12 Febbraio esce Lasciami stare (Rodaus), il nuovo singolo di Renzo Rubino che racconta il dialogo con “la voce interiore”, che ognuno affronta da quando la pandemia ci costringe a passare più tempo con noi stessi e a fare i conti con le nostre virtù e paure. Produzione artistica Andrea Rodini e Giovanni Sala – produzione esecutiva Giungla Factory), il primo dopo la magica esperienza della seconda edizione del suo “Porto Rubino”, il festival ideato dallo stesso artista e diventato un docu-film presentato alla 15ma edizione della Festa del Cinema di Roma e trasmesso poi su SkyArte.