Amerigo Verardi – Un sogno di Maila (Prisoners Records)

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Ascoltandolo mi è venuto solo da esclamare: “Ma quanto è bello il disco di Verardi?”. Ne aveva già parlato Manuela Ippolito qui. Il titolo del disco è “Un sogno di Maila” un concept che guarda sicuramente al passato, ma rimane sempre contemporaneo. Maila è una persona vera, ma la storia non la riguarda. L’album è una sintesi di 77 minuti nei quali Amerigo suona folk, pop, e psichedelia, tra Beatles e Pink Floyd e i Kula Shakers. Non bisogna tanto spiegare il disco, perchè, come diceva Dalla, è l’ascoltatore che deve dare un significato a quello che il cantante interpreta. È un disco che però si regge su una maestria nel dosare i suoni e i generi diversi che l’artista utilizza. C’è sia il pop veloce da hit, sia la canzone con suoni stratificati e complessa, con momenti di ambientazione, riflessione, suoni sospesi nel vuoto. Di certo Amerigo Verardi ha raccolto meno di quanto meriterebbe, ma questo disco può rappresentare, a livello di impatto, quello che ha rappresentato “Hai paura del buio?” nel 1997. Amerigo ha già una carriera musicale alle spalle importante, ma credo che “Un sogno di Maila” può rappresentare quella svolta necessaria per far riconoscere, non solo ai critici, l’importanza di un artista.

La tracklist

  1. Maila mantra
  2. Le parole non dette
  3. Un’ incredibile estate
  4. Gioco con i maschi, gioco con le femmine
  5. Intemezzo #1
  6. La mia amica Stefania
  7. Amor vincit omnia
  8. Intemezzo #2
  9. Everest
  10. Intemezzo #3
  11. Droghe per il popolino
  12. Intemezzo #4
  13. Aiuto!
  14. Intemezzo #5
  15. Il ragazzo magico
  16. Due foglie
  17. L’idea di una bambina
  18. La pace che sogni è nella mente
  19. Vita sognata
  20. Ritorno alle stesse