Sanremo, quarta serata, Ermal Meta si conferma

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La lunga settimana della 71.ma edizione del Festival di Sanremo è giunta al primo traguardo assegnando i premi e decretando il vincitore della categoria Nuove Proposte. Non senza sorpresa, a contendersi la palma del migliore è stato Gaudiano con il brano “Polvere da sparo”. Significativo che il Premio della Critica Mia Martini e il Premio Lucio Dalla siano andati rispettivamente a Wrongonyou (“Lezioni di volo”) e David Shorty (“Regina”). Tutto è avvenuto alla presenza di Amadeus e del direttore d’orchestra Beatrice Venezi.

La consueta trovata di Fiorello presentatosi con una lunga parrucca femminile, ha aperto la “serata delle ripetizioni” che, dopo la premiazione delle Nuove Proposte è iniziata con Annalisa. Rispetto alle prime esibizioni c’è stato un netto miglioramento. Senza alcun dubbio sono diminuite le stonature, anche per l’eccessivo utilizzo dell’autotune e da un miglioramento dell’audio. Ogni cantante è sembrato più a suo agio rispetto alle prime esibizioni. In alcuni casi la performance ha penalizzato la qualità del brano. E’ stato così per Aiello. Il suo brano “Ora” è stato penalizzato da una esecuzione sopra le righe, troppo urlata nel finale, diventando quasi fastidiosa. Una “irruenza” vocale che il cantante dovrà correggere nel tempo. Degli altri brani si è scritto già in occasione delle precedenti serate. Conferme sono arrivate dalle esibizioni di Ermal Meta, Arisa e Orietta Berti. Quest’ultima ha incantato con la sua voce integra a dispetto del passare degli anni. Poche sono state le diversità di valutazione della giuria composta dai giornalisti della sala stampa. Continua a stupire la considerazione che viene data a “Chiamami per nome” di Francesca Michielin e Fedez. La interpretazione di quest’ultimo non è stata all’altezza delle attese e deve essere grato alla presenza della sua partner. A continuare a deludere sono stati ancora una volta Random, apparso ancora immaturo per certi palcoscenici, Bugo, che è riuscito nell’impresa di far rimpiangere Morgan, e l’imbarazzante Gio Evan.

Quest’ultimo deve trovare una sua dimensione. Essere contemporaneamente poeta, cantante e performer richiede molto impegno e studio. A proposito di performer, questa edizione passerà alla storia, oltre che per il teatro vuoto, anche per la numerosa presenza di cantanti che si sono presentati con un look stravagante. E’ stato il caso di Aiello, ma anche di Max Gazzè, presentatosi nelle vesti di Salvador Dalì, quasi a voler emulare Achille Lauro. Il cantante veronese ha “mostrato” il suo quarto quadro, in cui le sue trovate ad effetto (ha baciato due volte sulla bocca Boss Doms) e il suo desiderio di travestirsi, coinvolgendo anche Fiorello. Stasera è andato oltre, copiando l’idea di suonare l’inno d’Italia, così come fatto da Jimi Hendrix a Woodstock. Una idea avuta nel 1969, a cui ha aggiunto la marcia nuziale. Difficile capire perché non cerchi nuove espressioni artistiche o, ancor di più, non si dedichi maggiormente alla scrittura dei suoi brani e a migliorare la sua dizione. Di gran lunga superiore l’esibizione di Mahmood. Il medley dei suoi successi è risultato gradevole. Ma il momento migliore della serata è stato quello in cui sono saliti sul palco Enzo Avitabile e i Bottari di Portico. Peccato che il suo tributo a Renato Carosone sia stato rovinato dalla presenza di Fiorello e Amadeus in versione animatori di villaggi vacanze. Una idea indegna rispetto alla figura di Carosone e dell’artista che lo omaggiava. Avitabile avrebbe meritato ben altra attenzione. La stessa data al duetto di Alessandra Amoroso ed Emma Marrone, ma quello della stessa Amoroso e Matilde Gioli, con il loro monologo a favore dei lavoratori dello spettacolo La cantante ha eseguito in maniera non perfetto Una notte in italia” di Ivano Fossati che ha chiuso questo momento con un applauso in video di molti artisti tra i quali Diodato, Marco Giallini e Fiorella Mannoia.
La nota finale va a Fiorello e Amadeus che con la loro esibizione, con tanto di parrucche, di “Siamo donne” di Sabrina Salerno e Jo Squillo, hanno scritto un’altra pagina discutibile di questa edizione. Accanto a loro, nel corso della serata,ancora l’inutile Ibrahimovic e un’algida e poco comunicativa Barbara Palombelli, nelle vesti di co-conduttrice. Errori questi sui quali dovranno meditare.