Fireground – Fireground (Vrec/Audioglobe, 2021)

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Il rock del nostro tempo!

La forza di questo esordio è la sua contemporaneità. Le nove tracce inedite che ci presentano i campani Firegroud, dimostrano che c’è una via possibile al rock di questi anni ’20, ricchi di buona musica a cui pochi prestano purtroppo attenzione.

L’iniziale “Hang On 2 U2”, con quel suo rimestare post grunge e melodie lineari, con la voce che domina un tambureggiare che non è ritmo, ma struttura stessa della canzone, avvalora la mia ipotesi: non è necessario citare classici del passato remoto, per elargire energia e bellezza. Lo dimostrano anche le successive “Aphrodite (Darkest Lies)” e “Don’t Say A Word”, per un terzetto impressionante, che rievoca i fasti del grunge.

La copertina di “Fireground”, un’opera del cantante del gruppo Marco Franzese.

Colpisce l’intensità della scrittura e la bellezza dei pezzi. Non c’è un solo riempitivo, il disco piace subito, e cresce ascolto dopo ascolto, anche grazie alla voce espressiva di Marco Franzese, un’autentica sorpresa, mai fuori posto, sempre al centro della scena, senza mai rubare spazio ai suoi compagni di avventura, che suonano con trasporto e moderazione, a seconda delle esigenze.

Come dimostra l’assalto di “Carry On”, un riff mastodontico che chiama in causa Billy Corgan e i suoi Smashing Punpkins, mentre “Worm” è un hard rock torrido che ricorda certi Nirvana di “In Utero”, che ci attanaglia sin dai primi accordi.

Dopo questo potente break centrale, il disco ci offre le ballate intrise di sudore “Sometimes” e “Take It Slow”, mai banali nel loro incedere sicuro.

L’album si chiude con il coro imperioso di “Land” e “The Wave”, sorta di sintesi del rock dei Firegroud, in equilibrio tra esaltazione e cuore, con la chitarra di Roberto Vagnoni che si fa maestosa.

Quello stesso cuore che troneggia in copertina, una vera opera d’arte realizzata dal cantante Marco Franzese (anche autore dell’artwork e dei video). Un vero cuore di bovino: sulla sinistra scorre il fuoco della terra (Fireground) mentre sulla destra del cuore nasce la vita, il verde, la speranza.

La produzione dell’esperto Pietro Foresti non fa altro che ingigantire il talento dei Fireground, una band di recente formazione dallo spirito interazionale, da seguire con molta attenzione, perché, lo dimostra la qualità di questo debutto, già pronta.

Fireground: Marco Franzese: voce; Roberto Vagnoni: chitarra/Synth;

Fabrizio Sensini: basso; Enrico Imparato: batteria/Voce