Nel nuovo film del regista fiorentino Domenico Costanzo anche un brano di Vincenzo Incenzo

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La colonna sonora infatti include L’amore Ha Un Nome Solo, tratto da Ego l’album di due anni fa! Il nuovo film di Domenico Costanzo si intitola Play Boy (mi raccomando di scriverlo correttamente ossia separando le due parole!) e sarà proiettato da Giovedì 31 Marzo 2022 e per una settimana nelle sale dei circuiti Uci di Firenze e di altre città italiane (in Emilia Romagna, Campania, Lombardia, Piemonte). Il film è prodotto da Tiberio Enzo e tratto da una storia vera raccontata nell’omonimo libro di Giuseppe Ferraro edito dalle Edizioni Jolly Roger. Tra l’altro Ferraro è anche l’attore protagonista del film, con Alberto Cavallini come direttore della fotografia. Sottolinea un emozionato Domenico Costanzo .. E’ la prima volta che firmo un film che non nasce da una mia idea, ma dall’incontro con Ferraro e dalla lettura del suo libro. Mi ha molto colpito il personaggio che lui racconta. A dispetto del titolo, non siamo davanti al ‘collezionista di donne’, quanto piuttosto a un Don Giovanni, un Casanova, che cerca risposte emozionali ai suoi conflitti interiori.. Il regista è reduce da quell’incredibile successo che ha avuto il suo precedente Ho sposato mia madre (che ha davvero convinto pubblico e di critica, affrontando il delicato argomento della convivenza con i malati di Alzheimer) e dalle collaborazioni per alcuni film di Leonardo Pieraccioni. Il regista fiorentina nel suo profilo Facebook ci invita ad una riflessione .. Noi siamo fatti della stessa sostanza dei nostri sogni ..

Play Boy scorre con scioltezza e con quello sfondo così magico di Firenze. E stupisce la prima prova cinematografica di Giuseppe Ferraro, interprete di questo don Giovanni dei nostri tempi a cui la vita potrebbe rivelarsi per sempre amara ma che non perde una leggerezza buona, che non affossa gli altri e che cerca un riscatto, espresso anche con tratti favolistici, con quelli che gli si rivelano amici per davvero e con le voci vere, come quelle dei genitori, che restano. Sofia, Marika, Diana, Natalia, Giulia sono i volti della bellezza un po’ da consumare; poi ci sono gli amici che potremmo definire vitelloni (tanto per citare l’omonimo film del 1953 di Federico Fellini), alcuni tragicamente votati al gioco che è la cifra su cui Costanzo ha costruito questo nuovo film: il distacco nel titolo tra “play” e “boy” vuol proprio sottolineare questo giocare con la vita che può avere due facce, tutte da scoprire con la visione di questo lungometraggio.