Troviamo su una canoa belga Andrea Cavina e ci concede una intervista ..

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Spedisce 10 lettere e sogna che poteva accompagnare a Lubecca il giovane Bach, in quel viaggio fatto a piedi! Quante cose immagina questo originale chitarrista ed il suo disco è veramente pura composizione che ti prende emotivamente. Giusto pertanto chiedergli di concederci una intervista, ma speravamo sulla terra ferma e magari di fronte ad un Ufficio Postale

Andrea Cavina bentrovato: quale feedback hai avuto all’invio delle tue lettere … ops! Volevo sapere quale responso ha avuto il tuo bel disco… Prima di tutto grazie per questa intervista e per il “bel” disco! Vedo che il mio lavoro piace agli ascoltatori e sono contento che piaccia a i “non classici” e ai “non esperti del settore”. È stato il mio obiettivo fin dall’inizio: parlare alle persone, senza filtri e con la possibilità di una libera interpretazione. Poi, scendendo nelle motivazioni più personali e specifiche, vedo che è ben accolta l’idea delle lettere, del messaggio “vecchio stile”, ma sentito e sincero. Quando ho detto a Roberto Cacciapaglia che tu l’avevi citato per un tuo brano, è rimasto molto soddisfatto: è lui uno dei compositori moderni che più ti ammaliano? Hai detto a Roberto Cacciapaglia del mio disco? È una cosa meravigliosa! Grazie! Cacciapaglia è uno di quei compositori che sento vicino, soprattutto nel modo di pensare. Non ho il piacere di conoscerlo personalmente, ma, ascoltando la sua musica e seguendo le sue interviste, mi riconosco in ciò che scrive e che dice. Come gli altri grandi artisti a cui rivolgo le mie 10 lettere, lo ritengo un ricercatore e un innovatore. La lettera a Roberto Cacciapaglia inoltre è destinata anche ad un ambiente naturale, le Dolomiti, a cui sono affezionato e che hanno subito la devastazione della tempesta Vaia. Questa doppia destinazione non è casuale, dato il forte legame tra natura e musica presente nell’opera di Cacciapaglia.

Andrea Cavina uomo ed Andrea Cavina artista: si sopportano? Scherzi a parte, hai il tempo anche di coltivare un hobby? Andrea Cavina è sì un artista, ma è soprattutto un uomo con “un lavoro e una vita normale”. Non ho mai sopportato, come dicevo tempo fa con alcuni amici musicisti, “chi si fa il viaggio dell’artista”. Ce ne sono di artisti davvero molto bravi, ma alcuni (quelli minori) si danno spesso un po’ troppe arie! Preferisco sentirmi un artigiano. Per il resto mi piace concedermi ogni tanto un po’ di natura, la montagna in particolare, ma da qualche anno anche gli ambienti acquatici. Lo sai che le prime composizioni del mio disco sono nate lo stesso anno in cui ho deciso di dare il mio contributo ad una nascente azienda belga che produce canoe? (pieghevoli! …bellissime!)

Stai già pensando ad un seguito di 10 Lettere? Sì, ci penso da un po’. E in cantiere c’è già qualcosa. Così come ho avuto ben presente il “concept” di 10 lettere, per il prossimo lavoro ho idee abbastanza chiare, ma occorre lavoro e tempo per renderle al meglio. Ti offro una macchina del tempo e ti chiedo pertanto dove ti trasferisci. Sono anche curioso di sapere per incontrare chi…Ah, quante possibilità ho? E se sono “più di una”, quanto può essere lunga l’intervista? Sulla Santa Maria, con Cristoforo Colombo; a Vienna, per incontrare Beethoven; tra Paesi Bassi, Belgio e Francia a cercare Van Gogh… Sarei curioso di parlare con Neil Armstrong (ma anche con Louis Armstrong!) A piedi con il giovane Bach, nel suo viaggio a Lubecca. Anche se con più timore, in India, per incontrare Gandhi. Vado avanti? Nell’incertezza di oggi, farei anche un bel salto nel futuro, se potessi, per vedere “alcune cose” come andranno a finire.