Enrico Zoi – Gianna Giachetti attrice (Sarnus 2023)

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Il 14 Luglio di due anni fa ho avuto modo di intervistarla: eravamo alla Rondinella del Torrino per presentare il bel libro sul film Ivo il Tardivo (scritto da Philippe Chellini ed Enrico Zoi) e tra i presenti anche Gianna Giachetti, l’indimenticabile Bice del film Bagnomaria (di/con Giorgio Panariello) a cui ho chiesto chi fosse Alessandro Benvenuti (con cui ha lavorato nel film Ritorno a casa Gori) e lei ha tratteggiato i pregi del suo carattere, ma anche l’indubbia poesia che dai suoi lavori sgorga spontanea. In quella occasione Enrico Zoi mi ha confidato che stavo lavorando al libro su di lei, sempre per la Sarnus dell’attivo editore Antonio Pagliai. Il libro è nelle mie mani ed è veramente ricco e dettagliato, esaltando il lavoro di ricerca (stile amanuense) svolto da Enrico Zoi. Ma la mia opinione è corroborata da quello che scrive Fabrizio Borghini nella postfazione, dove definizione questo libro .. una dichiarazione d’amore totale nei confronti del teatro visto da Gianna Giachetti, come motore trainante ed esclusivo della sua esistenza …
Indubbiamente è stata una grande protagonista del teatro italiano dal 1954 al 2018, ma anche alcune sue apparizioni nel mondo del cinema hanno lasciato il segno: partiamo ovviamente dal tormentone di Oh Bice.. che dice su cui Giorgio Panariello ha impostato il suo personaggio di Mario il bagnino. Non scordiamoci il suo ruolo in Ovosodo (di Paolo Virzì) in cui interpreta la professoressa Maresca, così come con Leonardo Pieraccioni nel film Io & Marylin è Jolanda. Ma quello che impressiona nel bel libro di Enrico Zoi è la sua bellezza che ha attraversato diversi decenni del teatro italiano: la foto di copertina con Romolo Valli (siamo nel 1979 al Teatro Eliseo di Roma durante l’Enrico IV) ha una potenza comunicativa assai forte!

Nata a Sesto Fiorentino nel 1935, diplomata all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico di Roma, ha poi lavorato a fianco dei più importanti interpreti e registi. Il suo racconto autobiografico non è soltanto narrazione appassionata di una stagione indimenticabile dell’arte drammatica del nostro paese, ma anche la lucida testimonianza di una donna che ha dedicato la propria vita all’arte e alla cultura. Complimenti vivi ad Enrico Zoi: ha dedicato libri e articoli alle sue grandi passioni (cinema, teatro, giornalismo, musica, poesia e Fiorentina), ma scopriamo dalla sua biografia che è anche autore teatrale e ha visto oltre 6.000 film. Assieme a Philippe Chellini è il biografo cinematografico di Alessandro Benvenuti, ma quello che mi piace sottolineare è il suo lavoro con il figlio Filippo: il bel libro Favole per Irene (pubblicato da Sarnus nel 2018) è stato seguito due anni dopo da Lo Zampacchione giallo e altre storie. Nel 2021 è uscito (sempre per Sarnus) il suo libro dedicato al film Ivo il tardivo, scritto assieme ad Alessandro Benvenuti e Philippe Chellini.