Ora No: fuori il primo singolo di Chiara Clay

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Fuori dal 2 giugno Ora No, il primo singolo di Chiara Clay, cantante emergente di origini molisane che frequenta il corso professionale in Canto e Discipline Musicali dell’Accademia Artisti di Roma. Dopo il trasferimento nella Capitale e la laurea in economia, la sua passione per la musica era troppo grande per convivere con il rimpianto di non averci provato. Le lezioni di maestri del calibro di Vincenzo Incenzo, Guillermo Mariotto, Mauro Munzi e Pinuccio Pirazzoli, il fiuto del produttore Giampaolo Pasquile e l’incontro con il chitarrista romano Federico Cutrone hanno permesso a Chiara Clay di inseguire un sogno e di farlo diventare realtà. Ce lo racconta la stessa protagonista di ritorno dal suo primo live in uno stabilimento balneare di Ostia Lido.

Chiara Clay, come è nata la tua passione per il canto? «Quasi per sbaglio! Nell’estate 2010 mi trovavo in crociera con i miei genitori, la nave attraccava all’alba a Palma di Maiorca ma era troppo presto per i miei gusti e decisi di non scendere. Così, essendo rimasta sola a bordo, per fare qualcosa di diverso ho prenotato la sala d’incisione riservata ai passeggeri. Ho cantato Umbrella di Rihanna e, una volta terminata la registrazione, mi hanno consegnato il CD con la mia canzone. Ho avuto modo di riascoltarmi soltanto nel tragitto di ritorno verso casa e la mia famiglia rimase sbalordita dalla mia performance. In quel momento ho capito che in un modo o nell’altro avrei dovuto coltivare la mia passione». Come mai hai scelto di adottare un nome d’arte? «Clay vuol dire argilla in inglese. Ho pensato che non potesse esserci nome migliore per identificarmi perché sin da bambina sono sempre stata molto versatile. Anche a livello di stili musicali, ad esempio, mi piace spaziare dal pop al R&B, passando per il soul. La mia voce è modellabile come l’argilla». Di cosa parla il tuo primo singolo Ora No? «La canzone parla di due persone che sanno di volersi e si rincorrono ma alla fine non si avranno e ognuno andrà per la sua strada. È un amore contemporaneo, che scappa via veloce lasciando una sensazione di amaro in bocca per quello che poteva essere e non è stato ma anche un piacevole ricordo che resterà sempre nella testa di chi l’ha vissuto. E poi non è detto che non possa ritornare…». Cioè? «Ora No significa “in questo momento non posso“. Ma questo non significa che un giorno le cose non possano cambiare. Nella vita si fanno tante esperienze prima di incontrare la persona giusta, ci sono tante situazioni che possono evolversi quando meno te l’aspetti. La mia canzone vuole lasciare una porta aperta: oggi è così ma domani non si sa. C’è molta più adrenalina quando siamo costretti a rincorrere una situazione che fugge rispetto a quando abbiamo già conquistato ciò che volevamo»  

Chiara Clay e il chitarrista Federico Cutrone

Come è nata l’idea di scrivere una canzone? «In passato avevo sempre cantato cover, tra cui Riptide, Jolene, Sleep Talking, Ain’t Nobody, Ain’t No Sunshine e Candy. Frequento l’Accademia Artisti di Roma ed ho avuto la fortuna di incontrare maestri come Vincenzo Incenzo, Guillermo Mariotto, Mauro Munzi e Pinuccio Pirazzoli, che mi hanno incoraggiato ad essere sempre propositiva e a non pormi limiti. Quando mi è stato assegnato il compito di scrivere una canzone non me lo sono fatta ripetere due volte. Era una sera d’inverno e ho iniziato a buttare giù qualche parola davanti al computer. Man mano che scrivevo mi rendevo conto che stesse uscendo proprio come l’avevo visualizzata. Le mie amiche non potevano credere che l’avessi scritta realmente io!». E poi? «Non l’ho portata subito a lezione ma dopo due mesi. Quando ho iniziato a cantarla ho realizzato che al secondo ritornello fosse già entrata in testa a tutti. Il mio sogno è proprio quello di sentire tutti quanti cantare la mia canzone e rivedere nel pubblico le emozioni che provo mentre canto. A quel punto non potevo non inciderla e devo ringraziare il produttore Giampaolo Pasquile per la splendida opportunità. Tra fine aprile e inizio maggio abbiamo ideato la base ed ho pianto di gioia quando l’ho ascoltata per la prima volta dopo la lavorazione in studio. È veramente gratificante sentire la mia voce con le musiche giuste e un’atmosfera di contorno che valorizza ancora di più il mio lavoro». Che rapporto hai con il tuo chitarrista? «Eccezionale! Con Federico Cutrone ci siamo conosciuti tramite un sito di annunci musicali. È un ragazzo davvero in gamba, che studia al Saint Louis College of Music di Roma. Condividiamo la stessa passione per la musica e abbiamo deciso di intraprendere un progetto finalizzato alle esibizioni live. Ad oggi non suono alcuno strumento e lui mi sta aiutando tantissimo. Abbiamo creato il nostro repertorio e proviamo costantemente per perfezionare la nostra intesa. Creare un’interazione con chi ti ascolta in un locale mentre magari è anche distratto dal cibo o dalla compagnia non è affatto facile quando sei agli inizi. Voglio imparare a rapire il pubblico».

Lorenzo D’Ilario e Chiara Clay

Quali sono i tuoi modelli di riferimento? «Adoro tantissimo cantanti come Rihanna, Amy Winehouse e Lana Del Rey. Però mi limito ad osservare senza sentire il bisogno di ispirarmi per forza a qualcuno. In questo momento la priorità è quella di creare il mio personaggio». E i tuoi progetti futuri? «Sono già a lavoro per produrre nuovi singoli scritti da me e per ampliare il mio repertorio di cover. Ma soprattutto spero di entrare a X Factor perché sarebbe un’esperienza fondamentale per la mia crescita».