Un giorno di nuvole e tempeste: il nuovo capitolo per l’hard rock dei Rebel Heart

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Nell’ipotetica antologia delle band U.d.U. Ululati Records entrano per la prima volta i marchigiani Rebel Heart, con l’album Day of clouds and storms, di prossima uscita. Si tratta a ben vedere di un lavoro di restyling audio sulla summa di brani appartenenti alle prime tre uscite dei Rebel Heart ovvero Natural born rockers, 1918, Dies Irae, per un totale di dodici canzoni in stile hard rock 70&80’s di stampo classico. L’operazione di mastering è stata affidata a Paolo Ojetti, che aveva anche curato il secondo lavoro, 1918, del combo rock. Come già avvenuto in queste pagine virtuali, abbiamo dato spazio alla rock band marchigiana imperniata sulla collaborazione nata tra l’ex cantante dei Kalashnikov Germano Quintabà ed il frontman dei Project Czar Ivan Perugini, che hanno via via coinvolto nelle tre uscite precedenti al Day of clouds and storms anche altri musicisti locali, come Giacomo Zepponi e Giampiero Santini entrambi batteristi ed ultimo ma non ultimo il bassista Francesco Caporaletti, fino ad arruolare vecchi compagni d’armi quali Fabio Bruscantini alle tastiere e Sergio Villarreal al basso. La copertina dell’album come anche la precedente, è firmata dal chitarrista Jan Mozzorecchia, mastermind della band marchigiana Sybilla, partendo questa volta da un lavoro dei due fotografi Marco Raponi, per il fronte ed Alessandro Fermani (copertina di 1918) per le foto alla band.

La copertina del nuovo album
firmata da Jan Mozzorecchia e Marco Raponi

Questo album, scaturito dal rapporto con l’etichetta U.d.U. Ululati Records (sempre attenta agli artisti rock poco conosciuti in Italia), rappresenta uno spartiacque tra i primi lavori autoprodotti dalla band con altro materiale che i quattro rockers stanno già componendo per il 2022. Concettualmente la band si fa strada tra i mille impegni dei singoli componenti, per rigettarne poi le riverberazioni sul loro animo affrontando, con spirito ribelle, tematiche quotidiane ma anche attimi di comunione al di là di spazio e tempo; infatti in 1918 la vicinanza è con i soldati di ogni nazione, prime vittime della tragedia della prima guerra mondiale, foriera di messaggi, suggerimenti, indicazioni per i giovani di ogni tempo futuro. In Dies Irae c’è sempre una battaglia interna all’uomo tra il bene e il male, la ricerca del senso delle cose, l’incessante volontà di affermare sè stessi in contrapposizione alla distopica alienazione moderna che diventa una guerra privata, l’unica ammissibile, in questa realtà sempre più virtuale. Il tutto processato quasi, rivisto, rielaborato quotidianamente da una maturazione individuale imposta dall’incedere del tempo. Quasi una filosofia di (diverse) vite raccolte dalla rete di corde e pelli arpeggiate o percosse dai quattro cuori ribelli.

ph Alessandro Fermani

Day of clouds and storms è un disco per gli amanti dell’hard rock classico degli anni 80, con ammiccamenti al metal, per coloro che hanno nelle orecchie le voci ed i suoni che si avvicinano a band come Ac/Dc, Judas Priest, Pantera, R.J.Dio; un rock di tal guisa, duro e diretto, difficilmente farà prigionieri.

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