Bisogna essere sfacciati nella vita ed antirazzisti: lo dichiara Gina Montana ..

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Una carica forte emana dalle sue foto e dalla copertina del disco Pantera Nera. Poi ti tuffi nei suoi testi e rimani incollato alla sedia: sono diretti, espliciti, sinceri e veramente l’artista non ha peli sulla lingua. Grazie anche al lavoro di Giulia Massarelli, sono riuscito ad intervistarla…

Gina buongiorno: come sei arrivata ad un disco come Pantera Nera? Quanto razzismo vede attorno a te?
Penso che la maggior parte delle ragazze africane in Italia (o italo/africane di carnagione scura) almeno una volta nella loro vita sono state chiamate così…. pantera nera! E’ uno stereotipo in realtà ma mi ci hanno sempre chiamato, probabilmente perché alla fine sentivo dentro di me e esternavo lo spirito combattivo di una pantera nera… che ha dovuto sempre combattere per essere accettata. Il razzismo purtroppo esiste e chi nega, nega la verità. Siamo tutti razzisti verso un etnia o uno stereotipo ma il buonsenso dovrebbe sovrastare questa indole naturale che abbiamo. Questo EP in realtà è un modo per presentarmi a questa nuova generazione.. una generazione deviata da cose poco importanti sotterrando i veri valori, soprattutto quelli per la strada perché ormai sembra un gioco, ma la strada che ho visto io non ha mai giocato.
– Sono i testi la tua arma vincente: nella vita sei sempre così diretta?
Assolutamente sì. Mai avuti peli sulla lingua e penso che sia proprio questo che mi ha fatto capire chi c’è e ci sarà per sempre e chi c’era solo per interesse. Sono molto orgogliosa che spicchino molto i miei testi, era quello l’obbiettivo principale.
– Quali artisti hai amato da giovane? Quali invece quelli che ora ti convincono di più?
Indubbiamente appartengo alla vecchia scuola, non solo per un fatto di età ma per un fatto di rispecchiarsi nei testi del vero rap. Sono cresciuta a pane e Truceklan, Club Dogo, One Mic, Barracruda, Cosang… continuando oltre oceano con Notorius Big, Tupac, Lil Kim, Queen Latifah .. ma devo dire che anche la nuova scuola ha degli alunni pazzeschi come tutto il collettivo Wildbandana, Paky e Inamos, un ragazzo di appena 18 anni. Quando ascolti la sua voce e super intrigante e i suoi testi per niente scontati nonostante l’età. Di donne purtroppo nella scena italiana rap non mi ha soddisfatto nessuna. Nell’ RnB invece consiglio Kuban, per tutte le ragazze più dolci che aggressive come me..

Prendiamo spunto dalla copertina di Pantera Nera e da quella frase del tuo precedente brano Backseat in cui inviti a restare muti, dopo aver mostrato lo stacco di coscia. Tutti comprendono il tuo modo di comunicare in musica?
Beh .. alla fine di questa barra c’è poco da mettersi seduti a capire. Ovviamente punto sui testi ma anche l’aspetto fisico e la personalità fanno tanto in questo ambito. Mi sento perfettamente a mio agio nel mio corpo, ringraziando madre natura per avermelo lasciato così anche dopo il parto. Spero che la mia faccia come il… possa essere presa come un’ispirazione.. bisogna essere sfacciati nella vita ed ogni tanto egoisti per ottenere il benessere.
– Diamoci un appuntamento per domani, fra un mese o fra un anno: entro queste date, Gina Montana quali progetti porterà avanti?
Purtroppo un mio grande difetto é non saper organizzarmi la vita. Quindi alla fine prendo tutto come viene,. Come si dice a Roma, vivo alla carlona .. ma piano piano sto imparando. Per domani non so, probabilmente sarà uguale ad oggi. Fra un mese spero di aver buttato giù il paletto della popolarità (da non confondere con la notorietà) ed essere considerata come un modello da seguire. Mentre fra un anno spero di riuscire a comprare una casa, in assoluto il mio più grande sogno. Parlando di musica spero di salire su un grande palco un giorno e creare uno show che resti per sempre nella storia tipo Michael Jackson.
– Ti consideri una figlia della Lupa: quali sono gli aspetti più romani del tuo vivere?
Io in Africa ci sono stata una volta sola, quindi non posso dire di esserlo, le mie origini vengono da la … ma come individuo mi sento al 100% romana. Gli aspetti più evidenti sono sicuramente il dialetto, l’attitudine detta “coattaggine” e il cibo. Poi alla fine sono nata qui sono cresciuta qui..tutta la mia vita è romana. C’è chi questo ancora non lo vuole capire però ed è proprio la che voglio arrivare. La mente fa l’uomo non il colore della pelle.